Il Covid spinge le imprese giovani in agricoltura

02 Dicembre 2020

In controtendenza rispetto all’andamento generale nel 2020, con la crisi provocata dall’emergenza Covid si registra uno storico balzo del 14% del numero di giovani imprenditori in agricoltura, rispetto a cinque anni fa. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle iscrizioni al registro delle Imprese di Unioncamere relative al settembre 2020 che evidenziano una vera corsa alla terra degli under 35 che abbandonano invece le altre attività produttive, dall’industria al commercio, come sottolineato da Confcommercio.

Secondo Coldiretti è in atto un cambiamento epocale che non accadeva dalla rivoluzione industriale: il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia di chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è invece la nuova strada del futuro per le giovani generazioni istruite.

Oggi, in Italia, un’impresa su dieci condotta da giovani svolge una attività rivolta all’agricoltura. La presenza dei giovani ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta.

La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. E se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – continua la Coldiretti – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna.

 

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…