Il giudizio viene formulato in base a 3 criteri:
- Qualità nutrizionale dell’alimento (60%), tarata sui criteri di Nutriscore, l’etichetta a semaforo che classifica le proprietà nutrizionali degli alimenti secondo una scala cromatica, dal verde al rosso;
- presenza di additivi (30%);
- la certificazione europea di prodotto da agricoltura biologica (10%).
Per ogni prodotto “bocciato”, ne vengono indicati di simili ma con un migliore impatto sulla salute.
I fondatori garantiscono di non utilizzare i dati personali degli utenti e di lavorare senza alcun tipo di finanziamento da parte degli operatori dell’agroalimentare e della cosmetica. Le fonti di ricavi vengono così elencate sul sito nutrition.yuka.io:
- abbonamenti. La versione premium della app, con soli 15 euro/anno, offre diverse funzionalità extra;
- consulenza nutrizionale qualificata;
- vendita del calendario della stagionalità di frutta e verdura. Per ora soltanto in lingua francese.
Nicola Miglino