Integratori e colesterolo: consumatore poco attento alla prevenzione

06 Ottobre 2021

L’82% di chi utilizza integratori per il colesterolo soffre già di ipercolesterolemia e solo il 18% vi ricorre a scopo preventivo, unitamente a uno stile di vita sano e una dieta equilibrata. Questo il dato che emerge da un’indagine di Iqvia su un campione di 500 consumatori abituali dei principali nutraceutici ipocolesterolemizzanti presenti sul mercato italiano, commissionata da Mylan e presentata nei giorni scorsi a Milano.

Considerata tra le principali cause di cardiopatie e oggetto di studi sempre più accurati, l’ipercolesterololemia rappresenta a oggi un tema centrale nel dibattito sulla salute. Basti pensare che, solo in Italia, ogni anno quasi una persona su cinque deceduta per problemi cardiovascolari presenta parametri fuori scala di colesterolo, per un totale di poco meno di 50mila morti l’anno. Dati in controtendenza con quanto emerge dalle più recenti analisi di mercato, secondo cui l’utilizzo di prodotti da banco dedicati al controllo dei livelli di colesterolo ha conosciuto negli ultimi tempi un calo di quasi -2,5% di unità. Allo stesso tempo, un aspetto centrale e di particolare importanza come la prevenzione, appare ancora oggi poco diffuso e percepito in maniera spesso superficiale.

Ecco così l’indagine Iqvia, da cui emerge, innanzitutto, come l’84% degli intervistati si dichiari non molto attento a un’alimentazione sana e solo il 35% affermi di praticare attività sportiva con regolarità. Il medico di medicina generale si rivela la figura di riferimento nel consiglio di un integratore, seguito dal cardiologo: più di un quarto delle richieste di nutraceutici per la gestione del colesterolo transita attraverso il consiglio del medico. Tra gli acquisti di integratori in farmacia, il 56% avviene su diretta richiesta del consumatore. Ciò a fronte del fatto che il consumatore è sempre più consapevole, attento e informato sulla sua salute e la figura del farmacista assume sempre più il ruolo di counselor attivo nel guidare la scelta del consumatore. Anche la ricerca online in autonomia ha un ruolo importante: il 92% degli user ricerca attivamente on line informazioni sulla salute, con il 41% che effettua questo tipo di ricerche con frequenza. I temi ricercati riguardano principalmente sintomi e patologie, ma comprendono spesso anche integratori per il benessere e la prevenzione. (n.m.)

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