Pochi giorni fa sono stati resi noti i risultati del primo anno di attività su ortaggi e frutta.
Nel primo caso, per la rucola sono state identificate tecniche molecolari per individuare specie contaminanti e selezionate varietà migliorate per qualità, shelf-life più lunga e resistenza ai principali patogeni del suolo, caratterizzate, però, al tempo stesso da basso accumulo di nitrati. Invece, il carciofo “ready to cook” è stato gestito in regime biologico per migliorarne la qualità, modificando anche le condizioni di conservazione, attraverso packaging alternativi più ecosostenibili e trattamenti con olii essenziali.
I primi risultati sulla frutta sulla frutta riguardano, innanzitutto, l’uva. Qui i ricercatori hanno sperimentato un trattamento in pre-conservazione con ozono, sfruttando il potere sanificante di questo composto. Hanno così messo a punto un prototipo di produzione di ozono da plasma atmosferico all’interno di confezioni sigillate per aumentare l’igiene e la durata dei prodotti. Infine, hanno individuato alcuni genotipi di uva e di agrumi più adatti per l’uso in IV gamma.
Sul melograno, le attività svolte in questi primi mesi di lavoro si sono focalizzate sullo studio preliminare relativo a un prototipo di un dispositivo elettro-meccanico per l’estrazione del succo di melagrana e/o la rimozione degli arilli dalla stessa per l’ottenimento di un prodotto di IV gamma. Un passaggio fondamentale, se si considera che ad oggi, a causa delle caratteristiche peculiari di questo frutto che ne rendono particolarmente complessa la lavorazione, non esistono sistemi automatici non industriali per l’estrazione del succo dalle melagrane, né per la sgranatura delle stesse.
Sono stati, inoltre, sviluppati packaging innovativi per estendere la shelf-life, isolando anche nuovi ceppi di lieviti e batteri antagonisti di patogeni e/o con effetti negativi sulla qualità ed è stata dimostrata la possibilità di utilizzare i residui della lavorazione dell’ortofrutta di IV gamma per lo sviluppo di microrganismi probiotici.
Infine, è stata analizzata sia la propensione dei consumatori all’acquisto di prodotti ortofrutticoli sostenibili, sia quella delle imprese ad adottare innovazioni orientate a migliorare la sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Per il 56% dei consumatori intervistati la principale motivazione di scelta dell’insalata fresh-cut è l’attributo “comodità”, mentre Il 73% è disposto a pagare un prezzo maggiore per questo tipo di prodotti. Per quanto riguarda le imprese, tutte le aziende intervistate sono consapevoli dell’importanza del ruolo del packaging come strumento per migliorare la sostenibilità ambientale e per ottenere vantaggio competitivo. Oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di voler investire in una delle tecnologie illustrate, in particolare in packaging riciclabili e attivi, anche se solo pochi ne conoscevano le potenzialità prima dell’intervista. (n.m.)