Dati epidemiologici, osservazionali e studi clinici mostrano che una dieta ricca di magnesio (almeno 500-1.000 mg/die) abbassa la pressione arteriosa, ma i risultati sono incoerenti. In uno studio su 60 pazienti con ipertensione a cui è stato somministrato ossido di magnesio a 20 mmol/die per otto settimane, sono state osservate riduzioni significative della pressione arteriosa, domiciliare e ambulatoriale. I livelli di magnesio sierico e urinario erano correlati alla riduzione della pressione arteriosa, con i pazienti con i livelli di pressione arteriosa più elevati all’ingresso che avevano la riduzione maggiore. Stesse diminuzioni significative sono state dimostrate in uno studio in doppio cieco, controllato con placebo, condotto su 91 donne di mezza età e anziane con ipertensione da lieve a moderata, utilizzando magnesio aspartato-HCl (20 mmol/giorno o 485 mg di magnesio) per sei mesi. Si è verificata una diminuzione significativa della pressione sistolica e della diastolica rispettivamente di 2,7 mm Hg e 3,4 mm Hg. Inoltre, la risposta pressoria non era associata al livello basale di magnesio e i pazienti che assumevano magnesio avevano un aumento del 50% della sua escrezione urinaria.
In uno studio che ha coinvolto 48 pazienti a cui è stato imposto un cambiamento nello stile di vita e che ha visto metà dei partecipanti integrati con magnesio (600 mg/die), ha messo in luce, nel gruppo integrato, riduzioni significative della pressione arteriosa sistolica e diastolica nelle 24 ore durante le letture diurne e notturne di 5,6/2,8 mm Hg (vs 1,3/1,8 mm Hg del gruppo non integrato), aumento del magnesio sierico e intracellulare, aumento dell'escrezione urinaria di magnesio e diminuzione dei livelli intracellulari di calcio e sodio.
Una metanalisi di 20 studi clinici randomizzati con un’assunzione media di 15,4 mmol/die di magnesio ha rivelato una riduzione della pressione arteriosa dose-dipendente con l’integrazione.
La risposta della pressione arteriosa al magnesio può dipendere in parte dall’attività basale della renina plasmatica, ma ciò non è mai stato verificato. Inoltre, il magnesio sopprime l’attività inibitoria circolante della Na+K+ ATPasi per attenuare il tono vascolare e abbassare la pressione arteriosa.
Diciassette pazienti ricoverati con ipertensione no complicata da lieve a moderata non trattata e otto controlli di pari età hanno ricevuto 1,0 g/die di ossido di magnesio per due settimane. La media della pressione arteriosa nelle 24 ore sia per le letture diurne che notturne è scesa da 104,3 mm Hg a 99,5 mm Hg, mentre non vi è stato alcun cambiamento nella pressione arteriosa nel gruppo di controllo. L’attività reninica plasmatica (Pra) era significativamente più alta nel gruppo dei responsivi rispetto al gruppo dei non-responder in chi aveva ricevuto l'integratore di magnesio.
Di contro, un'integrazione di magnesio (con calcio e potassio) è stata somministrata a 96 pazienti con ipertensione per sei mesi ma non è stata notata alcuna riduzione significativa della pressione arteriosa. Anche una revisione di 29 studi sul magnesio è stata inconcludente a causa di difetti nella metodologia, ma ha suggerito che non era presente un’associazione negativa tra pressione e magnesio.
Infine, una metanalisi più recente di 105 studi randomizzati su 6.805 partecipanti con almeno otto settimane di follow-up non ha trovato prove che gli integratori di magnesio avessero effetti importanti sulla pressione arteriosa.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
- Magnesium and Cardiovascular Disease. Adv Chronic Kidney Dis. 2018 May;25(3):251-260.
- The role of magnesium in hypertension and cardiovascular disease. J Clin Hypertens (Greenwich). 2011 Nov;13(11):843-7.
- Role of magnesium in cardiovascular diseases. Cardiol Rev. 2014 Jul-Aug;22(4):182-92.