Un tema attuale è la maggiore diffusione dell’incremento della pressione arteriosa anche in età giovane/molto giovane, definibile come pre-ipertensione (valori fra 130 e 139 mmHg per la sistolica e 85 e 89 mmHg per la diastolica) e ipertensione (sopra la soglia indicata). Tra le cause vi sono gli stili di vita non corretti (alimentazione inappropriata, sedentarietà, fumo, alcol), con sviluppo di obesità e insulino-resistenza fino al diabete mellito tipo 2, in un contesto poligenico/epigenetico predisponente.
L’ipertensione vera e propria in età giovanile può essere dovuta, più spesso che nell’adulto/anziano, ad alterazioni genetiche o patologie endocrine, che vanno quindi ricercate (ipertensione secondaria). Una volta escluse queste cause, la pre-ipertensione risulta dovuta a cause multifattoriali, conseguenza della interazione tra i fattori endogeni (poligenici) e quelli ambientali, come avviene nell’adulto con l’ipertensione definita “essenziale”.
La semplicità della misurazione della pressione arteriosa dovrebbe facilitare la raccolta di questo dato in tutti i soggetti giovani, in particolare in maschi adolescenti con obesità nei quali si può riscontrare un danno vascolare subclinico. Il miglioramento degli stili di vita rappresenta il primo presidio di trattamento della pre-ipertensione/ipertensione.
Accanto a ciò, gli integratori alimentari possono essere utili per promuovere il miglioramento del controllo pressorio agendo su bersagli differenti: tono vascolare, stress ossidativo e infiammazione di basso grado, alla base della disfunzione endoteliale, aumento dell’adiposo ectopico e disfunzionale. Molti fitocomplessi contengono composti con azioni positive sulla funzionalità della parete arteriosa, quali antocianine, flavanoli (cacao) e isoflavoni della soia. Alcuni estratti di origine vegetale ad attività antiossidante e antinfiammatoria derivati dalle piante tipiche del bacino del Mediterraneo quali la vite, l’olivo, il melograno, le piante del genere Citrus e i legumi presentano sempre maggiori evidenze scientifiche a supporto della loro azione protettiva sulla funzione endoteliale. Tra i composti attivi nel mitigare l’ipertensione arteriosa vi sono anche peptidi bioattivi derivati da latte e latticini e da altre fonti animali (invertebrati marini), gli acidi grassi omega-3, i probiotici i cui meccanismi sono ancora oggetto di studio. Vari tipi di fibre prebiotiche solubili e gelificanti (beta-glucani, psyllium, destrine resistenti e pectine) possono aiutare a modulare la digestione e l’assorbimento di alcuni macronutrienti, favorendo un controllo della disfunzione dell’adiposo e quindi contribuendo al controllo pressorio.
Paolo Magni, Maria Daglia, Silvia Migliaccio
Fondazione italiana per il cuore
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