Gli score predittivi di NAFLD sono l’Hepatic Steatosis Index (HSI) e il Fatty Liver Index (FLI), mentre lo score utilizzato per predire il rischio di fibrosi è il Fibrosis-4 Index (FIB-4). Questi punteggi sono validati e calcolati a partire da misure facilmente disponibili nella cartella ambulatoriale: BMI, circonferenza addominale e trigliceridi ed enzimi epatici AST, ALT, GGT.
La NAFLD causa lieve ipertransaminasemia, presenta di solito un rapporto AST/ALT <1 (ALT dominante) e, in circa il 50% dei pazienti, si associa a modesto (>3 volte i valori normali) incremento della GGT. Un’inversione del rapporto, ovvero AST/ALT >1, è invece indice di fibrosi avanzata.
L’ecografia rappresenta l’esame strumentale di prima linea per la diagnosi/conferma di NAFLD nella popolazione generale in quanto caratterizzata da non invasività, mancanza di effetti collaterali, ampia disponibilità e basso costo. Il gold standard per la quantificazione di grasso epatico è però la 1H-Magnetic Resonance Spectroscopy (MRS), costosa e non ampiamente disponibile.
Il grading della steatosi epatica viene ottenuto sulla base della luminosità del fegato correlata all’ecogenicità, del contrasto tra fegato e rene, dell'aspetto ecografico dei vasi intraepatici, del parenchima epatico e del diaframma.
Negli ultimi anni sono stati implementati diversi dispositivi per misurare la rigidità epatica (liver stiffness). Il FibroScan (elastografia transitoria) è lo strumento più comunemente utilizzato per l’esecuzione della liver stiffness measurement (LSM) perché indolore, rapido, ripetibile e facile da attuare. Utilizza una fonte di vibrazioni a bassa frequenza (50 Hz) trasmesse tramite una sonda a ultrasuoni che inducono la propagazione di un’onda attraverso il tessuto sottostante e, seguendo la propagazione dell’onda, misura la sua velocità (più il parenchima è rigido, più la velocità sarà maggiore), convertendola in un valore di stiffness espresso in kilopascal (kPa). Un parametro aggiuntivo calcolato da un software installato nel FibroScan fornisce poi un’ulteriore valutazione quantitativa della steatosi.
La biopsia epatica rimane invece lo standard di riferimento per la diagnosi di NASH. La biopsia classifica la NASH sulla base del NAFLD activity score che unisce diversi aspetti quali steatosi, infiammazione lobulare, ballooning epatocellulare o del più recente European SAF score (steatosis, activity, and fibrosis) che, a questi parametri, aggiunge l’infiammazione e la fibrosi. Attualmente, le linee di indirizzo intersocietarie non raccomandano l’uso indiscriminato della biopsia per la diagnosi di NASH a causa dell'invasività e dei costi dell’esame, ma raccomandano la combinazione di score non invasivi e dell’imaging per individuare quei pazienti che necessitano di un consulto specialistico che potrà includere, eventualmente, anche la biopsia.
Principali test per la diagnosi di NAFLD e di NASH
Bibliografia
- Steatosi epatica non alcolica 2021. Linee guida per la pratica clinica dell'Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), della Società Italiana di Diabetologia (SID) e della Società Italiana dell'Obesità (SIO).