La Nafld non è, comunque, una patologia che interessa solo il fegato. Dati presenti in letteratura, infatti, evidenziano che le principali cause di mortalità dei pazienti con Nafld sono le malattie cardiovascolari. Al momento non esistono farmaci specifici approvati sul mercato per la cura della Nafld: il trattamento si basa essenzialmente sull’ottimizzazione dello stile di vita.
Vista la difficoltà dei pazienti a seguire un adeguato stile di vita, alcuni nutraceutici potrebbero contribuire al miglioramento dell’infiltrazione lipidica del fegato e dei relativi parametri antropometrici, emodinamici e/o biochimici. In letteratura ci sono pochissimi studi atti a valutare l’azione dei nutraceutici sulla Nafld.
Ci sono alcune evidenze riguardanti gli effetti positivi di silimarina, vitamina E, vitamina D, acidi grassi polinsaturi della serie Omega-3, astaxantina, coenzima Q10, berberina, curcumina, resveratrolo, estratti di Salvia milthiorriza e probiotici. Riguardo a questi ultimi, sembrerebbe che la supplementazione cronica con probiotici e/o simbiotici possa migliorare alcuni parametri correlati alla Nafld, quali insulino-resistenza, livelli di transaminasi, grado di infiltrazione epatica.
Tutte le molecole sopracitate, se ben dosate e assunte per periodi medio lunghi e associati a cambiamenti dello stile di vita, potrebbero esercitare effetti positivi sui parametri metabolici correlati alla Nafld e alla Nash.
Congresso Sinut 2021, dalla relazione di Pamela Maffioli, Centro regionale per la prevenzione, sorveglianza, diagnosi e terapia delle dislipidemie e aterosclerosi, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, Pavia