Ricchi di polifenoli con potente effetto antiossidante e antinfiammatorio, i mirtilli stanno catturando l’attenzione dei ricercatori in diversi ambiti clinici. Quello del diabete è sicuramente tra i più gettonati, al punto che di recente, un gruppo di scienziati dell’Università di Pelotas, nel sud est brasiliano, ha preso in esame, in una review pubblicata su Nutrition, metabolism and cardiovascular diseases, tutte le evidenze oggi disponibili per comprendere gli effetti di un consumo di mirtilli e mirtilli rossi su alcuni parametri glicemici in soggetti diabetici e non.
Potrebbe bastare una tazza di mirtilli freschi per attenuare l’impatto di pranzi e cenoni delle ultime feste? Probabilmente sì, secondo uno studio pubblicato nei giorni scorsi su Clinical nutrition. I mirtilli da tempo sono sotto osservazione per le proprietà cardioprotettive degli antociani in essi contenuti, ma ora, per la prima volta, se ne dimostra un ruolo nella risposta metabolica a un pasto ricco in grassi e zuccheri.
Un concentrato di polifenoli di uva e mirtilli può migliorare le performance cognitive sotto stress. È quanto sostiene uno studio da poco pubblicato su Antioxidant che ha preso in esame l’effetto di un estratto di uva e mirtilli ricco in polifenoli su parametri quali memoria e livello di attenzione in studenti sani sottoposti a sforzo cognitivo intenso e prolungato.
I mirtilli sono un concentrato di sostanze a proprietà antiossidanti e antinfiammatorie in grado di controllare i processi di invecchiamento. Un effetto strettamente legato alla presenza di antocianine, secondo quanto riportato da una serie di studi pubblicati su The journals of gerontology, Series A: biological sciences and medical sciences. Un vero e proprio inserto speciale monotematico della rivista, presentato come un report congressuale del simposio “Blue versus Gray: Potential Health Benefits of Blueberries for Successful Aging,” tenutosi nel luglio 2017 all’ International congress of gerontology di San Francisco.