Concentrato di polifenoli migliora performance cognitive negli studenti

13 Febbraio 2020

Un concentrato di polifenoli di uva e mirtilli può migliorare le performance cognitive sotto stress. È quanto sostiene uno studio da poco pubblicato su Antioxidant che ha preso in esame l’effetto di un estratto di uva e mirtilli ricco in polifenoli su parametri quali memoria e livello di attenzione in studenti sani sottoposti a sforzo cognitivo intenso e prolungato.

Nello studio, randomizzato, in doppio cieco, a disegno incrociato, i partecipanti hanno dapprima consumato 600 mg di un estratto di polifenoli da uva e mirtilli o placebo. Novanta minuti dopo, sono stati sottoposti a sei serie consecutive di prove, ciascuna di 11 minuti, consistenti in: sottrazione seriale di numeri (a partire dalla comparsa di un numero su monitor compreso tra 800 e 999, bisognava digitare numeri successivi derivanti da sottrazioni o di 3 in 3 o di 7 in 7), elaborazione di informazioni visive e autovalutazione, a fine di ciascuna serie, dei livelli di ansia, fatica e concentrazione.

È stata inoltre effettuata la quantificazione plasmatica dei flavanoli circolanti, in quanto metaboliti dei polifenoli presenti nell’estratto. Ciò in relazione a un possibile miglioramento della funzione endoteliale valutata tramite misurazione della vasodilatazione flusso-mediata (Fmv).

Per quanto riguarda i test di sottrazione seriale di numeri, dopo assunzione dell’estratto le performance, in termini di numero di risposte, numero di risposte corrette e percentuale di risposte corrette su totale sono risultate 2,5 volte superiori al placebo per i test di sottrazione di tre in tre. Nessuna significatività per quelli di 7 in 7. Netti miglioramenti anche sull’elaborazione delle informazioni visive, con numeri, però, risultati non statisticamente significativi.

Ansia, stanchezza, concentrazione peggioravano di serie in serie ma la scala di autovalutazione dava sempre performance migliori dopo assunzione dell’estratto.

Nel plasma, si è registrato un significativo aumento dei flavanoli (in particolare epicatechina) ma a ciò non corrispondeva un miglioramento di Fmv.

“Lo stress in previsione di esami o test di valutazione rappresenta per gli studenti una criticità con ricadute negative sui processi di apprendimento e memoria” commentano gli autori. “Ciò li induce spesso alla ricerca di soluzioni per migliorare le loro capacità cognitive, ricorrendo all’uso del tutto improprio di farmaci neurostimolatori. Pertanto, è fondamentale proporre alternative ad azione rapida e sicura. Tra quelle nutrizionali, i polifenoli, composti presenti in abbondanza in frutta, verdura, cacao e alcune bevande come il tè, hanno già dimostrato, nell’uomo come nell’animale, la capacità di migliorare le funzioni cognitive. Il nostro studio ha evidenziato la capacità di un’integrazione con polifenoli di migliorare le performance cognitive di studenti nel corso di prove impegnative della durata di poco più di un’ora. Sono ovviamente necessari ulteriori studi di verifica, anche per comprendere i meccanismi sottostanti, non emersi così chiaramente dalle nostre valutazioni biochimiche. Riteniamo, però, che vi siano già dati sufficienti per sottoporre a Efsa una richiesta di claim salutistico sui miglioramenti delle performance cognitive indotte da prodotti contenenti polifenoli”.

 

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