Tra tutte le complicanze diabetiche, la retinopatia è tra le più gravi e progressive, portando a cecità perché caratterizzata da lesioni vascolari, distacco della retina, occlusione capillare, emorragia vitrea, edema maculare ed essudati lipidici. Diagnosi e prevenzione, vista la prevalenza sempre maggiore del diabete di tipo 2 nella popolazione, sono diventate essenziali, così come lo è comprendere i diversi meccanismi d’azione con cui un'ampia varietà di fitochimici possono essere utilizzati come terapeuticamente attivi.
L' integrazione con picnogenolo si segnala come una strategia efficace nel controllare i sintomi, in particolare legati al dolore, associati a fibromialgia, determinando un minor ricorso a Fans e cortisonici. L’indicazione arriva da uno studio italiano pubblicato su Panminerva Medica, che vede come prima firma Gianni Belcaro, fondatore dell’Irvine Vascular Lab dell’Università di Chieti-Pescara e responsabile del San Valentino Vascular Screening Project presso il dipartimento di Scienze mediche, orali e biotecnologiche, dell’ateneo abruzzese.
Nell’ambito dell'insufficienza venosa cronica, i trattamenti integrativi hanno come razionale l’effetto sui vasi sanguigni ipotensivi, sull’ipossia e su tutti gli altri meccanismi associati all'infiammazione. Uno dei gruppi di sostanze naturali nelle malattie del sistema circolatorio sono i flavonoidi, cui appartiene la maggior parte dei preparati, dalla diosmina all’esperidina dal troxerutine all’oxerutine ai derivati cumarinici e antocianosidi di mirtillo. A sua volta, l'escina, l'estratto di Centella Asiatica e il Ruscus aculeatus contengono saponine triterpeniche pentacicliche.
Una meta-analisi pubblicata questo mese su Pharmacological research suggerisce che il picnogenolo possa avere un ruolo nella prevenzione della malattia cardiometabolica.