La ricerca ha coinvolto 193 pazienti colpiti da artrosi al ginocchio trattati per sei settimane con 500 mg/bid di estratto di curcuma ad alta biodisponibilità (Bcm-95) o 650 mg di paracetamolo/tid. La sintomatologia correlata al quadro clinico, in termini di dolore, rigidità articolare e ridotta mobilità fisica, è stata rilevata a inizio e fine studio attraverso uno specifico questionario riconosciuto a livello internazionale, il Womac index. I risultati, al termine del periodo di intervento, indicano un miglioramento dei punteggi Womac equivalente per i due gruppi su tutti gli indicatori presi in esame. Nel 18% dei trattati con l’estratto si registrava un miglioramento del 50% e nel 3% del 70%. Per quanto riguarda i marcatori sierici di infiammazione, l’impiego dell’estratto ha garantito una riduzione del 37% dei livelli di proteina C-reattiva e del 75% del Tnf, risultati, in questo caso, superiori al paracetamolo.
“'La curcumina è senza dubbio la sostanza naturale che ha catturato in questi anni il maggior interesse nell’ambito del trattamento dell'artrosi”, commentano gli Autori. “Con la demetossicurcumina e la bisdemetossicurcumina completa il quadro dei tre curcuminoidi principali contenuti nei rizomi della curcuma e sono noti in letteratura i suoi effetti antinfiammatori, antitrombotici, antiossidanti e antimicrobici. In particolare, l’azione antinfiammatoria sembra il risultato dell'inibizione su prostaglandine, leucotrieni e cicloossigenasi-2 e citochine quali Tnf-α, Il-1, Il-8. Come composto lipofilo ha però scarsa biodisponibilità. La formulazione con oli essenziali di Curcuma longa, in particolare l’Ar-turmerone, si è dimostrata in grado di garantire una biodisponibilità fino a sette volte superiore a quella delle curcumine oggi disponibili. I risultati del nostro studio indicano chiaramente come questo tipo di estratto sia efficace quanto il paracetamolo nel migliorare le funzionalità motorie e alleviare il dolore e la rigidità articolare in chi soffre di artrosi del ginocchio, senza gli effetti collaterali tipici dei Fans. In aggiunta, si ottengono anche risultati superiori sul controllo di marker infiammatori quali Pcr e Tnf-alfa.”
Nicola Miglino