Omega-3, Dha potenziale veleno per le cellule tumorali

15 Giugno 2021

Identificato un meccanismo cellulare che potrebbe spiegare l’effetto antitumorale degli Omega-3, in particolare dell’Acido docosaesaenoico (Dha). Al momento si tratta di studi di laboratorio e su modello animale, ma per la prima volta si è compreso come il Dha interagisca con il metabolismo della cellula tumorale inducendola a una sorta di vero e proprio suicidio attraverso una particolare forma di apoptosi.

La ricerca, pubblicata su Cell metabolism, è stata condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di Lovanio, in Belgio, con il supporto della Fondation Louvain, della Belgian cancer foundation e di Télévie Telethon.

Tutto ha avuto inizio nel 2016, quando Olivier Feron, oncologo dell’Università di Lovanio, scoprì che le cellule tumorali, in un microambiente acido come quello che le caratterizza, sostituiscono il glucosio con i lipidi come fonte di energia per moltiplicarsi. Nel 2020, lo stesso Feron ha poi evidenziato come proprio queste cellule si rivelino le più aggressive, acquisendo la capacità di lasciare il tumore originale per generare metastasi. Nel frattempo, Yvan Larondelle, della Facoltà di Bioingegneria della stessa Università, lavorando su fonti dietetiche di acidi grassi, ha proposto a Feron di unire le loro competenze in un progetto di ricerca, guidato da Emeline Dierge, per valutare il comportamento di cellule tumorali in presenza di diverse tipologie di acidi grassi.

Nello studio appena pubblicato, il team racconta di come abbia potuto rapidamente verificare che le cellule tumorali acidofile rispondono in modi diametralmente opposti a seconda dell'acido grasso somministrato. Nel giro di poche settimane, i risultati sono stati “impressionanti e sorprendenti”, come li definiscono gli stessi Autori: "Abbiamo scoperto che alcuni acidi grassi stimolano le cellule tumorali mentre altri le uccidono e il Dha è un vero e proprio veleno”.

Un veleno che agisce sulle cellule tumorali tramite un fenomeno chiamato ferroptosi, un tipo di morte cellulare legata alla perossidazione di alcuni acidi grassi: maggiore è la quantità di acidi grassi insaturi presenti nella cellula, maggiore è il rischio della loro ossidazione. Normalmente, le cellule tumorali immagazzinano questi acidi grassi in goccioline lipidiche all’interno del microambiente acido, una sorta di cordone di sicurezza in cui gli acidi grassi sono protetti dall'ossidazione. In presenza, però, di grandi quantità di Dha, la cellula tumorale è talmente sovraccarica da non riuscire a “stoccarlo”. Il risultato è che l’acido grasso subisce il processo di perossidazione e la cellula muore. La controprova, è che quando i ricercatori hanno somministrato alle cellule un inibitore della formazione delle goccioline lipidiche, nella fattispecie un inibitore della diacilglicerol aciltransferasi, il fenomeno si è notevolmente amplificato. Infine, il team ha anche somministrato una dieta ricca di Dha a topi con tumore, evidenziando un rallentamento nella progressione dalla malattia rispetto a topi con una dieta convenzionale.

Uno studio che aggiunge un ulteriore tassello al dibattito sul ruolo degli Omega-3 nella prevenzione e nella terapia dei tumori. L’auspicio è che quanto prima si riescano ad avere studi clinici randomizzati in grado di fornire alla medicina prove evidenti di un utile supporto alle terapie standard.

Nicola Miglino

 

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