Anguria, la letteratura scientifica ne sostiene i benefici cardiometabolici

26 Gennaio 2022

Un concentrato di vitamine, minerali, antiossidanti e aminoacidi essenziali, veri toccasana per la salute cardiometabolica. Parliamo dell’anguria, le cui virtù nutrizionali sono state prese in esame da una review pubblicata di recente su Current atherosclerosis reports.

“Parliamo di un frutto ricco di citrullina e arginina, precursori dell'ossido nitrico, oltre che di polifenoli e carotenoidi che ne suggeriscono un ruolo benefico su più fronti”, sottolineano gli Autori. “Con il nostro lavoro abbiamo voluto verificare, in letteratura, quali fossero le evidenze precliniche e cliniche a riguardo, prendendo in esame le pubblicazioni dal 2000 al 2020 e valutando, così, sia l’effetto del consumo di anguria che quello di un’integrazione di L-citrullina, suo componente caratteristico, su alcuni esiti cardiovascolari e metabolici”.

Da quanto analizzato, emerge la capacità del frutto, come della supplementazione, di ridurre la pressione sanguigna, secondo quanto riportato da studi sull'uomo. Cominciano a emergere dati clinici anche relativi ai benefici sul metabolismo lipidico, a conferma di quanto già osservato su modelli animali. Meritano approfondimenti alcune evidenze sul ruolo nel controllo del peso corporeo, probabilmente grazie a un’azione sul meccanismo fame/sazietà, e sul miglioramento dell'omeostasi del glucosio in modelli animali di diabete. Tra le aree di interesse emergenti, gli effetti su sistema nervoso centrale e intestino in virtù, da una parte, dell’elevata biodisponbibiltà di ossido nitrico in questi tessuti e, dall’altra, da evidenze che suggeriscono miglioramenti nella funzione della barriera intestinale e del microbiota dopo il consumo di anguria.

Così commentano gli Autori: “Nel complesso, l'anguria sembra in grado di fornire una combinazione di nutrienti e fitochimici che agiscono da più fronti determinando svariati effetti biologici. Centrale, in questa funzione, il ruolo di citrullina e arginina la cui azione cardiometabolica, però, è indubbiamente potenziata da altri componenti importanti come polifenoli, licopene, potassio e magnesio. A questo punto, sono più che mai necessari ulteriori dati clinici su popolazioni differenti, per quantificare dosi e consumi del frutto, dei suoi derivati piuttosto che di una supplementazione al fine di promuovere interventi preventivi e terapeutici”.

 

 

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