Alghe marine aiutano a controllare la glicemia

22 Marzo 2015

Uno studio tutto italiano, pubblicato di recente su Phytotherapy Research, ha dimostrato il ruolo di una combinazione contenente estratti polifenolici derivati dalle alghe marine Ascophyllum Nodosum e Fucus Vesiculosus, più cromo picolinato nel ridurre i livelli di glucosio e di infiammazione nel sangue.

La ricerca, condotta da un team di scienziati dell’Università di Pavia e dell’Università di Bologna. Ha coinvolto 65 partecipanti randomizzati a placebo e trattamento con nutraceutico, seguiti per sei mesi.

“Abbiamo analizzato persone non ancora colpite da diabete che presentavano però livelli alti di glicemia compresi tra i 100 e 125 mg/dl” e che hanno assunto il nutraceutico tre volte al giorno, prima dei pasti”, afferma Giuseppe Derosa, Responsabile del Centro Universitario di Diabetologia, Malattie Metaboliche e Dislipidemie dell’Università di Pavia, presso il Policlinico San Matteo e primo autore dello studio.

“A tre e sei mesi di distanza sono stati svolti controlli emato-chimici che hanno attestato come il livello di glicemia tornava al di sotto della soglia limite dei 100 mg/dl”. I parametri presi in esame sono stati: glicemia plasmatica a digiuno (Fpg) e postprandiale (Ppg), HbA1c, insulina plasmatica a digiuno, indice di valutazione del modello omeostatico (Homa), proteina C-reattiva ad alta sensibilità (Hs-Crp), fattore di necrosi tumorale (Tnf- α) e molecole di adesione.

Al basale, a 3 e a 6 mesi, tutti i pazienti sono stati sottoposti a un test di tolleranza al glucosio orale. I risultati hanno evidenziato una riduzione di HbA1c, Fpg, Ppg e Homa-Ir rispetto al placebo (p <0,05).

Dopo 6 mesi, il 18,2% dei pazienti è tornato a un normale stato glicemico nel gruppo nutraceutico rispetto a nessuno nel gruppo placebo (p <0,05); Il 69,7% è stato classificato come glicemia a digiuno alterato e il 12,1% come tolleranza al glucosio compromessa nel gruppo nutraceutico rispetto al 17,2% e 82,8 nel gruppo placebo (p <0,01) per entrambi. Con il nutraceutico è stata evidenziata anche una riduzione di Hs-Crp e Tnf-α. “La somministrazione di una combinazione nutraceutica contenente A. nodosum e F. vesiculosus può essere utile per migliorare la sensibilità all'insulina e lo stato glicemico” concludono gli autori. “Sono necessari studi randomizzati più ampi per confermare gli effetti positivi di questi agenti”.

Phytotherapy Research - First published: 03 February 2019 https://doi.org/10.1002/ptr.6272

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