Multivitaminici in gravidanza, studio Usa: occhio alle etichette

26 Novembre 2024

Dagli Sati uniti arriva un monito sulle formulazioni di multivitaminici e minerali indicati in gravidanza. Si tratta dei risultati di una ricerca da cui emerge come molti dei prodotti in commercio non contengano quantità sufficienti di nutrienti essenziali per una gravidanza sana, mentre in altri, addirittura, si riscontra la presenza di metalli tossici.

Lo studio, pubblicato sull’ American journal of clinical nutrition, ha preso in esame, come ingredienti chiave, colina e iodio, verificando anche la presenza di arsenico, piombo e cadmio. I ricercatori hanno testato un campione di 47 diverse confezioni (32 da banco e 15 da prescrizione) acquistate online o fisicamente nei negozi dove sono comunemente disponibili. Hanno poi misurato, in laboratorio, le quantità effettive di colina e iodio rispetto a quanto riportato in etichetta, controllando la presenza di arsenico, piombo e cadmio e confrontando poi i risultati con i limiti di sicurezza ufficiali.

In Usa, il Food and nutrition board dell'Institute of Medicine raccomanda assunzioni di riferimento per la colina pari a 450 mg/die durante la gravidanza e 550 mg/die durante l'allattamento, con un limite massimo tollerabile di 3.500 mg/die. Per lo iodio, l'assunzione di riferimento dietetica raccomandata per le donne di età pari o superiore a 19 anni è di 150 mcg/die, che aumenta a 220 mcg/die durante la gravidanza e 290 mcg/die durante l'allattamento. Il limite massimo tollerabile per lo iodio è di 1.100 mcg/die. Questi i limiti giornalieri delle sostanze nocive presenti nei prodotti farmaceutici secondo la farmacopea negli Stati Uniti: arsenico, 2,5 mcg; cadmio, 0,5 mcg; piombo 0,5 mcg.

I ricercatori hanno scoperto che la maggior parte dei prodotti non elencava la colina e molti di quelli che lo facevano non ne contenevano la quantità corretta. Solo 12 (26%) denunciavano il contenuto di colina. Tra questi, 5 entro il 20% della quantità dichiarata, 2 oltre la quantità dichiarata di > 20% e 5 sotto la quantità dichiarata di >20%.  

Per lo iodio, la maggior parte delle confezioni ne conteneva meno del dichiarato e pochissime ne riportavano la quantità corretta: solo il 53% dei prodotti indicava il contenuto di iodio e solo quattro contenevano effettivamente la quantità in etichetta.

Hanno anche verificato come alcuni prodotti presentassero livelli di metalli pesanti superiori a quelli attesi. In particolare, sette avevano arsenico in eccesso, due troppo piombo e tredici troppo cadmio rispetto a limiti stabiliti dalla Farmacopea statunitense.

"Siamo tra i primi a misurare le quantità effettive di colina e iodio in un ampio campione di integratori prenatali”, commentano gli Autori. “Anche la presenza di contaminanti, in particolare cadmio, è preoccupante. I nostri risultati evidenziano un divario significativo tra ciò che è elencato sulle etichette e ciò che è effettivamente presente nei prodotti, sottolineando l'urgente necessità di una più forte supervisione normativa in quest'area. Ciò non fa venir meno l’importanza dell’assunzione di multivitaminici e minerali in gravidanza, ma la raccomandazione è sempre di leggere l’etichetta e confrontarsi con un professionista sanitario per scegliere l’integratore più indicato”. (n.m.)

 

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