Vitamina A fattore protettivo contro il tumore della pelle

19 Settembre 2019

Un consumo abbondante di vitamina A è in grado di ridurre il rischio di carcinoma squamocellulare, la seconda forma di tumore della pelle più diffusa dopo il melanoma. Sono i risultati di uno studio osservazionale condotto da ricercatori della Brown University, nel Rhode Island, pubblicati su Jama Dermatology.

Il team di ricerca guidato da Eunyoung Cho, docente di Dermatologia ed epidemiologia alla Brown Unniversity, ha incrociato i dati di dieta e cancro della pelle dei partecipanti a due grandi studi osservazionali a lungo termine: il Nurses' Health Study, che ha seguito 121.700 donne americane dal 1984 al 2012 e l’Health Professionals Follow-Up Study, 51.529 uomini statunitensi monitorati dal 1986 al 2012.

Tra i due studi, complessivamente circa 123 mila partecipanti erano bianchi, quindi con rischio significativo di sviluppare un tumore della pelle, non avevano precedenti di cancro e avevano completato più volte un diario alimentare.

All’interno di questo gruppo, l’analisi ha fatto emergere 3.978 casi di carcinoma a cellule squamose nei periodi di follow-up di 28 e 26 anni.

In corso di analisi è stato possibile raccogliere dati, e fare aggiustamenti suggestivi, rispetto a colore dei capelli, numero di gravi scottature solari subìte, storia familiare di cancro della pelle. Nessun dato, invece, su quantità di esposizione al sole nelle fasce orarie più a rischio.

I partecipanti sono stati raggruppati in cinque fasce differenti a seconda del consumo di vitamina A, scoprendo che le persone della categoria con il più alto apporto giornaliero medio avevano il 17% in meno di probabilità di contrarre il cancro della pelle rispetto a quelle della categoria con il consumo più basso.

Il consumo più elevato si traduceva in un equivalente giornaliero di una patata al forno o due carote grandi, mentre quello più basso a una porzione medio-piccola di patatine fritte piuttosto che a una carota di dimensioni ridotte: “Comunque” – sottolineano gli autori – “una quantità superiore alla dose media giornaliera raccomandata negli Stati Uniti”.

Una relazione inversa tra consumo elevato e incidenza di cancro è stata osservata anche per il retinolo (-12%) e diversi carotenoidi quali beta-criptoxantina (-14%), licopene (-13%), luteina e zeaxantina (per entrambe, -11%).

La fonte di vitamina A era costituita prevalentemente da frutta e verdura e non da cibi di origine animale o integratori.

"Il nostro studio fornisce una ragione in più per mangiare molta frutta e verdura", dice  Eunyoung Cho, docente di Dermatologia ed Epidemiologia alla Brown University. "Il cancro della pelle, incluso il carcinoma a cellule squamose, è difficile da prevenire, ma questo studio suggerisce che una dieta sana ricca di vitamina A può essere un modo per ridurre il rischio, oltre ovviamente alla protezione solare. Un trial clinico, e non semplicemente osservazionale, è sicuramente lo strumento più efficace per arrivare a conclusioni causa-effetto, benché tecnicamente potrebbe risultare molto impegnativo. In attesa, uno studio prospettico su larga scala come questo è sicuramente la migliore alternativa. Interessante, come passo successivo, sarà quello di valutare, in quest’ambito, l’efficacia di una supplementazione di vitamina A”.

 

 

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