Depressione, una dieta sana apporta benefici in sole tre settimane

16 Ottobre 2019

Basta cambiare abitudini alimentari privilegiando frutta, verdura e pesce e carne magra e, in sole tre settimane, i sintomi depressivi subiscono una netta inversione di tendenza. Sono le conclusioni di uno studio, “pioniere” in questo ambito, condotto su un gruppo di una settantina di giovani adulti e pubblicato su PlosOne.

“Sono molte le evidenze epidemiologiche che ci indicano come una dieta povera si associ più facilmente a depressione, così come un’alimentazione ricca di frutta, verdura, pesce e carne magra ne riduca il rischio”, sottolineano gli autori. A oggi, però, soltanto uno studio clinico randomizzato e controllato è stato condotto avente, come criterio di inclusione, la presenza di sintomi depressivi, con risultati che mostrano come un intervento dietetico possa influire positivamente sul quadro clinico. Nessun trial randomizzato, però, ha preso in esame una popolazione di giovani adulti, come nel nostro caso”.

I ricercatori hanno coinvolto 76 giovani di età compresa tra i 17 e i 35 anni, una fascia anagrafica non casuale giacché, sostengono, si tratta di un periodo della vita in cui da una parte vi è un aumento del rischio di insorgenza di quadri depressivi e, dall’altra, si formano e maturano le proprie abitudini alimentari. Tutti i partecipanti presentavano sintomi depressivi di entità da moderata a elevata e la loro dieta standard era ricca di zuccheri, grassi saturi e cibi trasformati.

Sono stati suddivisi in due gruppi, seguiti per tre settimane.

Il primo era attentamente monitorato: veniva fornita consulenza nutrizionale, con invito specifico, da una parte, a un maggior consumo di verdura, frutta, cereali integrali, proteine ​​(carne magra, pollame, uova, tofu, legumi; 3 al giorno), latticini non zuccherati, pesce, frutta secca, olio d'oliva, spezie (curcuma e cannella) e, dall’altra, a consumare il meno possibile zuccheri raffinati, carni grasse o trasformate e soft-drinks. Veniva dato loro anche un paniere di prodotti tra cui olio d'oliva, burro di noci, frutta secca e spezie e un buono acquisto di 60 dollari come rimborso per l’acquisto di prodotti “sani”. Una volta a settimana venivano, poi, contattati per fare il punto della situazione.

Al secondo gruppo, invece, nulla di tutto questo: si è semplicemente chiesto di ripresentarsi dopo tre settimane.

A inizio e fine studio, tutti i partecipanti si sono sottoposti a una serie di test che valutavano i livelli di depressione, umore, ansia, capacità di apprendimento e di ragionamento.

I risultati finali evidenziano come in sole tre settimane, nel gruppo che aveva modificato le proprie abitudini alimentari i sintomi depressivi erano in remissione con netti miglioramenti per quanto riguarda ansia, tono dell’umore e performance cognitive. Nel gruppo di controllo, invece, situazione assolutamente invariata.

I benefici permanevano anche a distanza di tre mesi, laddove i partecipanti al gruppo che aveva seguito istruzioni dietetiche sono stati ricontattati e sottoposti nuovamente ai test: tutti presentavano un quadro clinico migliore, anche se solo il 21% continuava a seguire una dieta più sana.

Così concludono gli autori: “La nostra ricerca mette in evidenza come, nei più giovani, la riduzione del  consumo di cibi trasformati e l’aumento di quello di frutta, verdura, pesce e olio d'oliva migliora i sintomi della depressione. Questi risultati si aggiungono a una serie di evidenze che mostrano come un cambiamento di abitudini alimentari per un periodo breve possa rappresentare un utile supporto terapeutico per curare i sintomi della depressione. "

Pur sottolineando come si tratti del primo trial randomizzato teso a indagare l’effetto della dieta sui sintomi depressivi in giovani adulti, gli autori ne riconoscono alcuni limiti. In particolare, l’esiguità del campione e il fatto che si trattava tendenzialmente di studenti universitari, quindi una coorte non sufficientemente rappresentativa della popolazione generale.

Nicola Miglino

 

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