Il team si è concentrato su due alimenti: un prebiotico, come le fibre e un probiotico come lo yogurt, partendo da considerazioni suggerite da studi degli ultimi anni su correlazione tra maggior consumo e rischio ridotto di malattie metaboliche e cardiovascolari, tumori gastrointestinali e morte prematura e dalle evidenze crescenti sul ruolo giocato dai batteri intestinali nell'infiammazione polmonare, in particolare grazie all’azione di metaboliti, come gli acidi grassi a catena corta, in grado di controllare i processi di flogosi.
Il campione includeva 627.988 uomini (età media, 57,9 anni) e 817.862 donne (età media, 54,8 anni). I ricercatori hanno raccolto informazioni sulla dieta di ciascun partecipante, potendo così calcolare la quantità di yogurt e fibre consumati.
La durata media del follow up è stata di 8,6 anni, periodo durante il quale sono stati documentati 18.822 casi di carcinoma polmonare.
L’assunzione di fibre e yogurt si è rivelata inversamente associata alla comparsa di malattia.
Nello specifico, il gruppo a maggior consumo di fibre aveva un rischio inferiore del 17% rispetto a quello con il consumo più basso e, allo stesso modo, forti consumatori di yogurt avevano un rischio inferiore del 19% rispetto a chi non ne faceva uso. Anche un consumo modesto di yogurt offriva protezione, riducendo il rischio del 15%.
Altri aspetti interessanti: gli effetti erano maggiori tra i non fumatori, in chi consumava alcol e ancor più nei forti bevitori. Infine, l’azione si è rivelata sinergica: grandi consumatori sia di yogurt, sia di fibre avevano un rischio ridotto addirittura del 33%.
"Questi risultati evidenziano come fibre e yogurt siano in grado di apportare benefici anche sul cancro al polmone, oltre a quelli in ambito cardiovascolari e sul cancro gastrointestinale”, commentano gli autori. “Benefici insiti nelle loro proprietà prebiotiche e probiotiche, attraverso le quali modulano in modo indipendente o sinergico il microbiota intestinale".
Tra i limiti dello studio segnalati, la mancanza di informazioni dettagliate da una parte sulle fonti di fibre alimentari consumate dai partecipanti e, dall’altra, sul tipo di yogurt, i ceppi batterici presenti e il contenuto in zuccheri.