Lo zinco è un minerale essenziale per la produzione dello sperma e il folato, la forma naturale dell’acido folico, dipende dallo zinco per la formazione del Dna spermatico. Precedenti studi su questi nutrienti come trattamento per l'infertilità maschile hanno prodotto risultati contrastanti.
I ricercatori americani hanno arruolato 2.370 coppie che avevano deciso di ricorrere a trattamenti per l’ infertilità in quattro città degli Stati Uniti tra il 2013 e il 2017. Gli uomini sono stati assegnati in modo casuale a ricevere un placebo (n=1.185) o un supplemento giornaliero contenente 5 mg di acido folico e 30 mg di zinco (n=1.185) per sei mesi.
Due gli endpoint primari: il numero di nascite e la qualità dello sperma misurata secondo diversi parametri.
Per quanto riguarda le nascite, le conclusioni dello studio non individuano differenze: 404 (34%) nel gruppo integratore e 416 (35%) nel gruppo placebo. Allo stesso modo, i due bracci non differivano sui parametri qualitativi degli spermatozoi quali motilità, forma e numero. La frammentazione di Dna spermatico, parametro individuato da più studi come indicatore di infertilità, è risultata maggiore nel gruppo “supplementazione” (29,7%), rispetto al placebo (27,2%).
Chi assumeva l’integratore, presentava anche una percentuale più alta di sintomi gastrointestinali, rispetto al gruppo placebo: disturbi addominali (6% vs. 3%), nausea (4% vs. 2%) e vomito (3% vs. 1%).
"Il nostro è uno dei primi studi randomizzati e controllati con placebo a valutare se una supplementazione con acido folico e zinco sia in grado di migliorare la fertilità maschile", dice Enrique Schisterman, tra gli autori della ricerca. "I risultati suggeriscono che questi integratori alimentari non hanno alcun effetto sulla fertilità e possono anche causare lievi sintomi gastrointestinali."