Ricerca Sinu: etichette di biscotti e snacks non sempre indicatori di qualità

28 Ottobre 2020

Occhio alle etichette su biscotti e merendine preconfezionati: non sempre le dichiarazioni sono marker di qualità nutrizionale. Queste le conclusioni di uno studio recentemente apparso su Public health nutrition, condotto dal Gruppo di lavoro giovani della Società italiana di nutrizione umana (Sinu), all’interno del più vasto progetto Flip (Food labelling of italian products) volto a valutare la qualità nutrizionale delle varie categorie di prodotti alimentari preconfezionati venduti sul mercato italiano. Ce ne parla Margherita Dall’Asta, ricercatrice presso il dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e tra gli Autori dello studio.

D.ssa Dall’Asta, qual era l’obiettivo della vostra analisi?

Lo studio ha indagato la qualità nutrizionale di biscotti e merendine preconfezionati presenti sul mercato italiano. In particolare, è stata condotta una analisi descrittiva dei valori nutrizionali delle due tipologie di prodotti, confrontandoli anche tra prodotti che presentavano o meno dichiarazioni volontarie regolamentate riportate in etichetta come i claim nutrizionali e salutistici o la dichiarazione di gluten free. È importante sottolineare che oggi, più che mai, l’etichetta dei prodotti alimentari rappresenta un punto di contatto molto importante tra il produttore e il consumatore. Le confezioni dei prodotti alimentari, negli anni, si sono arricchite sempre di più di una vasta varietà di informazioni, che dovrebbero guidare correttamente il consumatore al momento dell’acquisto. Tuttavia, spesso, questo non accade perché le dichiarazioni riportate sono spesso interpretate dal consumatore come marker di qualità globale del prodotto, risultando quindi confondenti. Per questo motivo risulta fondamentale studiare la qualità nutrizionale dei prodotti preconfezionati anche tenendo in considerazione le specifiche dichiarazioni di qualità di prodotto riportate in etichetta.

Con quali criteri è stato condotto lo studio?

Il disegno ha previsto la selezione di tutti i prodotti preconfezionati, delle categorie “biscotti” e “merendine”, venduti sui siti online di 13 supermercati e ipermercati Italiani. Sono stati raccolti i valori nutrizionali obbligatori presenti in etichetta secondo il Regolamento Ue n. 1169/2011 - valore energetico, grassi, saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale -  e sono inoltre stati considerati gli eventuali claim nutrizionali e/o salutistici e la dicitura “senza glutine” riportati sulla confezione dei prodotti.

Che risultati avete ottenuto?

Dallo screening dei biscotti e merendine presenti sul mercato è stato possibile includere nella ricerca i dati di 1.290 prodotti in totale, di cui circa il 60% erano biscotti e la restante parte merendine. È emersa un’ampia variabilità dei valori nutrizionali all’interno di ogni tipologia di prodotto, soprattutto per la categoria dei biscotti. I biscotti e le merendine che hanno claim nutrizionali e/o salutistici, globalmente, presentano caratteristiche nutrizionali migliori in termini di energia, grassi totali e saturi e zuccheri, ma non di sale. È necessario però sottolineare che i prodotti che riportano queste dichiarazioni volontarie, soprattutto per i claim salutistici, sono presenti in numero limitato sul mercato e vi è un’ampia variabilità tra essi. Dal confronto dei prodotti specificatamente formulati per celiaci con quelli contenenti glutine, invece, sono emersi risultati discordanti che non consentono di dimostrare chiaramente un profilo migliore di una delle due tipologie.

Quali le conclusioni?

Questo studio, innanzitutto, fornisce una fotografia dei valori nutrizionali delle merendine e biscotti preconfezionati venduti in Italia e, inoltre, dimostra quanto le dichiarazioni regolamentate in etichetta non siano sempre marker chiari di qualità nutrizionale globale per i prodotti considerati. Studi futuri dovranno essere indirizzati a definire meglio questo aspetto per implementare strumenti che realmente possano aiutare il consumatore al momento dell’acquisto, senza dimenticare ovviamente l’importanza che ricoprono, anche in questo contesto, altri strumenti educativi come i programmi di educazione alimentare.

Prossimi passi dei vostri progetti di ricerca?

Questo articolo scientifico si inserisce nel contesto dello studio Food Labelling of Italian Products, che è globalmente volto a valutare in modo sistematico la qualità nutrizionale delle varie categorie di prodotti alimentari preconfezionati venduti sul mercato italiano, anche in relazione alle numerose dichiarazioni riportate sui prodotti. Da questo progetto, coordinato Daniela Martini dell’Università di Milano con il supporto scientifico di Nicoletta Pellegrini dell’Università di Udine, sono già nate diverse pubblicazioni scientifiche che hanno indagato la qualità nutrizionale dei cereali per la prima colazione e delle bevande vegetali e se la dichiarazione di prodotto biologico potesse essere considerata marker di qualità nutrizionale di prodotto. Questo appassionante viaggio, però, non si ferma qui e con il Gruppo di lavoro giovani della Sinu stiamo proseguendo con ulteriori sviluppi di questo progetto. In particolare, ci stiamo focalizzando su altre tipologie di prodotti alimentari preconfezionati, come per esempio la pasta e il pane, oltre che sull’analisi della qualità nutrizionale dei prodotti alimentari in relazione ad altri fattori rilevanti per il consumatore al momento dell’acquisto, come la marca del prodotto o il prezzo.

Nicola Miglino

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