Curcumina in gravidanza, i dati della ricerca

02 Dicembre 2020

L’alimentazione in gravidanza ha una influenza fondamentale sulla salute della madre e sullo sviluppo del bambino.  Insieme a fattori genetici e ambientali, contribuisce, infatti, in modo significativo alle modifiche immunologiche e metaboliche che si verificano durante i nove mesi per favorire l'adattamento materno alla crescita del feto. In questi ultimi anni le azioni pleiotropiche della curcumina, il principale polifenolo contenuto nella radice della Curcuma longa, l'hanno resa molto popolare come composto dagli effetti benefici sulla salute ma, a oggi, le informazioni sull’impiego in gravidanza sono poche e frammentarie.

A riassumerle, una review pubblicata su Nutrients, frutto della collaborazione tra l'Università Sapienza di Roma e l’Istituto superiore di sanità (Iss).

Ne abbiamo parlato con due degli Autori: Carmela Santangelo, del Centro di riferimento per la Medicina di genere all’Iss, e Tiziana Filardi, del Dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza.

D.ssa Santangelo, qual è il razionale alla base di un possibile impiego della curcumina in gravidanza?

La curcumina è un composto naturale estratto dalla radice essiccata della Curcuma longa che è da sempre usata nella cucina e nella medicina tradizionale orientale, ed è da tempo utilizzata come colorante e conservante nell’industria alimentare. Diversi studi svolti negli ultimi decenni hanno suggerito che le molteplici proprietà benefiche della curcumina inclusa l’attività antinfiammatoria e antiossidante, ma anche l’attività disintossicante, antiapoptotica, immunomodulatrice, neuroprotettiva, epatoprotettiva, antiangiogenica, antipertensiva e antidiabetica, potrebbero essere utilizzate nel trattamento di diverse patologie croniche nell’uomo. Su queste basi, si è ipotizzato che la curcumina potrebbe essere utile nel contrastare le alterazioni immuno-metaboliche associate alle complicanze della gravidanza come il diabete gestazionale, la preeclampsia, la depressione, il parto pretermine ma anche i danni indotti da agenti tossici naturali e chimici.

Che cosa è emerso dalla vostra review?

Nonostante diversi trial clinici evidenzino i benefici della curcumina in differenti patologie croniche, gli effetti della curcumina sulle complicanze della gravidanza sono state esplorate solamente mediante studi su animali e in vitro. Un dato importante che emerge dalla nostra ricerca riguarda il trattamento della depressione post partum, un disturbo frequente nella donna tanto da essere diventato un problema di salute pubblica di notevole importanza. Sebbene l’attività antidepressiva della curcumina sia stata positivamente valutata in diversi trial clinici sull’uomo, allo stato attuale non sono stati avviati studi per valutare i possibili benefici esercitati dalla curcumina su questo disturbo che può essere fortemente invalidante per la donna e i suoi familiari.

I dati pre-clinici che prospettive fanno intravvedere?

La gestazione è un evento dinamico durante il quale i meccanismi regolatori coinvolti possono essere variamente modulati dalla curcumina con effetti che non sono ancora completamente noti. Nonostante i promettenti risultati ottenuti su modelli animali, sono necessari ulteriori studi per meglio comprendere i meccanismi di azione della curcumina in una condizione così particolare quale è la gravidanza prima di poterne valutare il possibile utilizzo come agente terapeutico in specifiche complicanze a essa associate.

D.ssa Filardi, esistono rischi per il feto?

La curcumina nello svolgere le sue molteplici attività è in grado di interagire con un gran numero di bersagli molecolari e cellulari e di modulare l’espressione genica influendo anche sui meccanismi epigenetici.  Lo sviluppo prenatale è un processo complesso e influenzato da fattori ambientali; esso è caratterizzato da processi di differenziazione e di accrescimento progressivi dell'organismo che sono regolati in modo estremamente preciso. Studi effettuati su modelli animali di ridotta crescita fetale indotta sperimentalmente, hanno evidenziato che la curcumina, modulando l’espressione genica di diverse molecole era in grado di migliorare lo stato infiammatorio, il danno ossidativo e il peso del nascituro. In animali sani invece, la curcumina sembra avere effetti tossici se non letali nei primi stadi dello sviluppo embrionale; essa può indurre apoptosi nelle blastocisti e ridurre il tasso di impianto e lo sviluppo degli embrioni. Questi dati ci fanno capire quanto può essere complessa non solo la regolazione dei meccanismi coinvolti nella crescita del feto durante la gravidanza, ma anche la loro modulazione per effetto della curcumina.

Possiamo, in conclusione, definire la curcumina un composto utile in gravidanza e nelle complicanze correlate?

Anche se la sperimentazione sugli animali mostra che la curcumina può migliorare il diabete gestazionale e la preeclampsia, così come può ridurre la neurotossicità fetale indotta da agenti tossici ambientali quali il bisfenolo-A, il mercurio, il piombo e dalla esposizione prenatale all’alcool etilico, non abbiamo a disposizione studi riguardanti gli effetti della curcumina sulle donne con gravidanza fisiologica o complicata. Per determinare se e come la gravidanza può trarre beneficio dalle proprietà della curcumina è necessaria una prospettiva di studio multidisciplinare in grado di fornire una visione olistica delle complesse interazioni tra la curcumina ed i processi fisiopatologici della gravidanza. In conclusione, tenendo presente che i dati a nostra disposizione derivano da studi sugli animali, e che la gestazione è un periodo complesso, delicato e influenzabile da fattori ambientali, un uso della curcumina in gravidanza deve essere attentamente valutato e sempre sotto il diretto controllo medico.

Nicola Miglino

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