Ne abbiamo parlato con Arrigo Cicero, presidente Sinut (Società italiana di nutraceutica) e ricercatore presso il dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell'Università di Bologna, tra gli autori della ricerca insieme a Federica Fogacci, Marilisa Bove, Marina Giovannini e Claudio Borghi.
Prof. Cicero, innanzitutto cosa sono i simbiotici?
I simbiotici sono mix precostituiti di prebiotici e probiotici: quando di buona qualità vengono studiati affinché il prebiotico scelto sia l'alimento ideale per il mantenimento della vitalità dei probiotici cosomministrati
Qual è l'ipotesi di correlazione tra microbiota, infiammazione e sindrome metabolica?
Esistono diverse ipotesi fisiopatologiche che legano l'alterazione della flora batterica intestinale, lo stato infiammatorio e lo sviluppo di sindrome metabolica. Il filo conduttore passa tramite la disbiosi che facilita l'infiammazione della parete intestinale, riducendone in modo significativo l'azione di barriera verso tossici e nutrienti. L'indebolimento di questa barriera, definito leaky gut, comporta un aumento della permeabilità a sostanze potenzialmente tossiche, di origine batterica e non, che possono da un lato aumentare il grado di infiammazione sistemica e, dall’altro, indurre alterazioni metaboliche da iperassorbimento come iperglicemia e ipertrigliceridemia con conseguente sviluppo di sindrome metabolica.
Su queste premesse che tipo di studio avete ipotizzato?
L'idea base è quella che gli anziani spesso sono affetti da disbiosi e infiammazione sistemica. Contemporaneamente, però, anche da una forma particolare di sindrome metabolica, non sempre evidente per una sarcopenia sottostante, che comunque ne aggrava il rischio di sviluppare diverse patologie cronico-degenerative. Abbiamo quindi condotto uno studio clinico randomizzato in doppio cieco su 60 soggetti anziani affetti da sindrome metabolica, attribuiti a trattamento con una formula simbiotica contenente Lactobacillus plantarum PBS067, Lactobacillus acidophilus PBS066, Lactobacillus reuteri PBS072 e prebiotici, o a placebo. Dopo 60 giorni, sono stati eseguiti test laboratoristici, emodinamici e somministrati test per valutare la qualità della vita
Quali risultati avete registrato?
Il simbiotico testato ha dimostrato dopo due mesi di assunzione di determinare un lieve ma significativo miglioramento di quasi tutti i parametri associati alla diagnosi di sindrome metabolica: circonferenza vita, insulinemia a digiuno, trigliceridemia, Hdl-colesterolo e Visceral adiposity index, Ldl-colesterolo, proteina C reattiva ad alta sensibilità e Tumor necrosis factor alpha. Senza alcun evento avverso.
Che tipo di conclusioni, indicazioni e prospettive si possono trarre?
L'impiego di simbiotici in anziani dismetabolici può contribuire alla normalizzazione di dismetabolismi subclinici e all'attenuazione dello stato infiammatorio sistemico.
Nicola Miglino