Alcune molecole del bergamotto sono in grado di ridurre nel sangue i livelli del colesterolo Ldl. A dimostrarlo, prima in vitro e poi su pazienti, uno studio frutto della collaborazione tra Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e l’azienda Esserre Pharma che ha finanziato la ricerca, pubblicata su Phytotherapy Research.
Il bergamotto (Citrus Bergamia Risso & Poiteau) è un agrume coltivato quasi esclusivamente in Calabria e, in particolare, nella fascia costiera meridionale della provincia di Reggio Calabria. La sua particolarità risiede nella composizione chimica dell’olio essenziale ricavato dalla buccia esterna, che lo rende particolarmente richiesto dall’industria mondiale dei profumi di lusso.
Le evidenze più recente suggeriscono che alcuni nutraceutici ipolipemizzanti potrebbero essere utilizzati in sicurezza per migliorare i livelli plasmatici di lipidi in soggetti affetti da dislipidemia da lieve a moderata a basso rischio cardiovascolare. Una review della letteratura, pubblicata di recente su Current atherosclerosis reports e coordinata da Arrigo Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica, ha fatto il punto su quanto finora emerso in letteratura rispetto alle diverse sostanze.
Accordo commerciale tra Esserre Pharma e Perrigo per la distribuzione, da parte di quest’ultima, in 26 paesi europei del nutraceutico a base di estratti di bergamotto, carciofo e fitosteroli, brevettato per la gestione di elevati livelli di colesterolo, noto in Italia con il brand Colber e che Perrigo lancerà con marchio differente.