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Bergamotto, chimica e ultime scoperte

10 Novembre 2021

Il bergamotto (Citrus Bergamia Risso & Poiteau) è un agrume coltivato quasi esclusivamente in Calabria e, in particolare, nella fascia costiera meridionale della provincia di Reggio Calabria. La sua particolarità risiede nella composizione chimica dell’olio essenziale ricavato dalla buccia esterna, che lo rende particolarmente richiesto dall’industria mondiale dei profumi di lusso.

Fino a una quindicina di anni fa, sia il succo che le parti interne del frutto venivano considerati materiale di rifiuto generato dalla produzione dell’olio essenziale, nonostante il fatto che le credenze locali addebitassero allo stesso succo proprietà nutraceutiche ipocolesterolemizzanti.

Nel 2009, i ricercatori del laboratorio Quasiora (Qualità, sicurezza e origine degli alimenti), infrastruttura di ricerca di Ateneo dell’Università della Calabria, scoprirono l’esistenza di particolari composti fenolici presenti in cospicue quantità, sia nel succo che nei tessuti interni del frutto. Tali composti, appartenenti alla famiglia delle molecole dei flavonoidi glicosilati, in realtà differivano da questi ultimi per la presenza di un gruppo chimico legato come estere alla posizione primaria di uno dei due glicosidi. Il gruppo in questione è un derivato dell’acido 3-idrossi-3-metil glutarico (Hmg), presente anche nella molecola di Hmg-Coenzima A sotto forma di tioestere; quest’ultimo è il cofattore dell’enzima Hmg reduttasi nel processo biosintetico del colesterolo negli organismi viventi.

Negli anni seguenti, diversi studi, sia in vitro che su cavie da laboratorio, dimostrarono l’attività ipocolesterolemizzante di questi composti fenolici, ora conosciuti con il nome generale di Hmg-flavonoidi. Essi sono presenti nel frutto del bergamotto in concentrazioni dell’ordine delle migliaia di mg/kg di frutto; in particolare, nei tessuti del frutto si trovano sia la brutieridina (Hmg derivato della neoesperidina), che la melitidina (Hmg derivato della naringina).

Recentemente il gruppo di ricerca Quasiora ha caratterizzato la struttura chimica di un terzo Hmg coniugato, denominato peripolina, la cui struttura chimica deriva dal flavonoide neoriocitrina; tale molecola, tra le altre cose possiede notevoli caratteristiche antiossidanti.

Grazie a queste ricerche, l’industria del bergamotto ha trovato linfa vitale generando nuove filiere produttive: in particolare, la commercializzazione del frutto e il valore della filiera dei sottoprodotti del bergamotto hanno subito un notevole incremento, facendo lievitare, per esempio, il prezzo all’ingrosso del succo di bergamotto a oltre un euro al litro nel 2021.

Congresso Sinut 2021, dalla relazione di Leonardo Di Donna, dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche, Università della Calabria.

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