Pubblicato in Videointerviste
Giovanni Barbara
Professore associato
Medicina interna
Università degli Studi di Bologna
L'intestino irritabile è, com'è noto, una patologia molto comune: si stima che ne soffra dal 4 al 10% della popolazione globale. Dolore addominale, gonfiore, stipsi e/o diarrea ne sono i sintomi più noti, ma non bisogna dimenticare anche la possibile sintomatologia extra-intestinale, che comprende fibromialgia, cefalea, dispareunia. Attualmente non si parla più di malattia funzionale, quanto piuttosto di disordini dell'asse intestino-cervello, e si è passati dalla concetto di malattia psicosomatica a quello di malattia organica, con l'individuazione di alterazioni dell'intestino misurabili. Tra queste, di particolare interesse, sono quelle che riguardano il microbiota, grazie anche alla possibilità di modularlo, influendo sia sulle funzioni intestinali che su quelle del sistema nervoso centrale.