Caffè, Covid-19 e lockdown cambiamo abitudini e consumi

16 Dicembre 2020

 

Covid-19 e l’isolamento forzato hanno tolto agli italiani una parte importante della loro quotidianità: il 60,3% ha sentito la mancanza del rito del caffè al bar. In particolare, è mancata la piacevole routine dell’inizio della giornata, l’incontro con gli amici e il gusto del caffè preparato al bar. Non solo: una percentuale ancora superiore, pari a oltre il 65% dei lavoratori e degli studenti, ha sofferto anche l’assenza della pausa caffè nel luogo di lavoro o di studio. Questo quanto emerge dall’indagine “Gli italiani e il caffè” condotta nel mese di ottobre 2020, a sei anni dalla prima edizione, da AstraRicerche per conto del Consorzio promozione caffè, tramite interviste on line su un campione rappresentativo di 1.000 individui, di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

L’indagine conferma il quasi unanime amore degli italiani per il caffè, nonostante il cambiamento vissuto a livello nazionale e mondiale dall’emergenza Covid-19 e dal lockdown: ben il 96,6%, infatti, dichiara di consumare, almeno saltuariamente, caffè o bevande a base di caffè (96,5% nel 2014). Quasi 4 italiani su 10 bevono da 2 a 3 tazzine al giorno e lo stesso numero ne beve dalle 3 alle 4. Il consumo cresce al crescere dell’età ed è maggiore al Sud e nelle grandi città.

Si conferma la predilezione degli italiani per un consumo domestico, oggi come nel 2014 (90,3% nel 2020 e 89,4% nel 2014). Il bar, luogo a volte ad alta densità di clienti, patisce il lockdown e le successive restrizioni agli spostamenti, scendendo nelle preferenze dal 77,5% del 2014, al 65% di quest’anno: percentuali comunque sempre alte, a testimonianza che, pur con le limitazioni, i minuti al bar restano un tempo prezioso, simbolo della bellezza dello stile di vita italiano.

“Rispetto al 2014, gli Italiani sotto il segno del Covid hanno ridotto la quantità dei momenti del caffè, ma non la loro rilevanza: resta saldo il caffè appena svegli, fondamentale per quasi l’80% degli italiani, che lo reputa il primo alleato per affrontare la giornata” dichiara Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche. “Il cambiamento invece si registra maggiormente sui gusti: certo, gli italiani conservano una certa fedeltà al caffè base, ma è aumentata in modo rilevante la curiosità verso preparazioni alternative, come il cappuccino o il caffè ristretto.” Un cambiamento si conferma anche nella modalità di preparazione: la moka viene utilizzata oggi dal 37,2% degli italiani, leggermente superata dalla macchina con cialde o capsule, preferita da quasi il 40%.

Il caffè resta ancora un mondo poco conosciuto. “Solo un terzo degli italiani si dichiara informato riguardo a ciò che esiste “fuori dalla tazzina”, continua Finzi. “Tuttavia, l’interesse per il “food & beverage” è una tendenza in costante aumento, che coinvolge anche il caffè: quasi 8 intervistati su 10 vorrebbero infatti saperne di più, soprattutto sulle diverse varietà di caffè esistenti, sulle caratteristiche di gusto di ciascuna varietà e sulla lavorazione e provenienza.”

A proposito di maggiore conoscenza, dall’indagine AstraRicerche emerge che gli italiani hanno sviluppato una buona sensibilità sui temi della sostenibilità sociale ed ecologica e della qualità del prodotto. Hanno infatti dichiarato che ci sono alcune caratteristiche che addirittura potrebbero determinare le preferenze d’acquisto: in particolare, in ambito di sostenibilità, al primo posto troviamo la garanzia del rispetto dei lavoratori in tutte le fasi di produzione e al secondo la provenienza biologica del prodotto. Riguardo alla qualità, quasi 7 consumatori su 10 confermano di preferire un prodotto biologico e, nella stessa misura, un marchio che fornisca indicazioni sulle proprietà organolettiche e sulle diverse origini di produzione. (nm)

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…