Al via primo ampio studio osservazionale post pandemia sulla dieta degli italiani

06 Novembre 2023

Ha preso il via il 23 febbraio di quest’anno, reclutando, a oggi, già circa 15 mila volontari. Parliamo di YouGoody - la ricerca bella e buona, studio prospettico promosso dall’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, con la collaborazione di Esselunga e nato con l’obiettivo di comprendere i consumi alimentari, l’attività fisica praticata e altre informazioni nell’ambito dello stile di vita e dello stato di salute, su un campione stimato di almeno 100 mila persone over 18.

“Lo studio mira a comprendere i cambiamenti che sono avvenuti in questi ultimi 30 anni nello stile di vita degli italiani”, sottolinea Sabina Sieri, direttore Struttura complessa di epidemiologia e prevenzione all’Int e responsabile del progetto YouGoody. “Per questo, le persone che aderiscono sono invitate a compilare una serie di questionari dettagliati relativi allo stile di vita e allo stato di salute. La parte predominante è quella della dieta, suddivisa per gruppi alimentari, come frutta e verdura, cereali, carne, alcolici. I dati che ricaveremo dai questionari ci serviranno per individuare nuovi stili alimentari e comportamentali che saranno poi messi in relazione con il mantenimento di un buono stato di salute oppure con l’insorgenza o l’aggravarsi di malattie quali diabete, tumori e malattie cardiovascolari”.

Un primo bilancio è stato tracciato nei giorni scorsi in conferenza stampa a Milano: dei 15 mila volontari finora reclutati, otto su dieci sono donne, soprattutto nella fascia di età tra i 45 e i 65 anni; in oltre la metà dei casi pranzano fuori una volta alla settimana e oltre il 15% abitualmente cinque giorni su sette. A, sorpresa, emerge solo l’11,7% di fumatori, contro il 24,2% nazionale del report 2022 dell’Istituto superiore della sanità

Il reclutamento del progetto prevede due strategie. La prima, in corso, con la ricerca di volontari attraverso i canali di comunicazione Esselunga, come la newsletter e la cartellonistica nei negozi. La seconda, che prenderà il via a breve, ha come obiettivo di ampliare il numero di adesioni coinvolgendo le regioni del centro e del sud, isole comprese, grazie al supporto dei comuni, delle Asl di zona e dei Centri universitari. Questo, per costruire una coorte prospettica di 100 mila volontari over 18 entro giugno 2025.

“Le malattie cardiovascolari e le forme tumorali oggi in Italia rappresentano rispettivamente la prima e la seconda causa di morte, dice Giovanni Apolone, direttore scientifico Int. “Hanno in comune i medesimi fattori di rischio per quanto riguarda lo stile di vita e per questo, oggi si assiste sempre di più alla progettazione di studi che vanno oltre la singola patologia”.

Sta emergendo che cambiare lo stile di vita produce effetti a qualsiasi età, a fronte di un rischio più basso di eventi letali. A dimostrarlo è Epic (European prospective investigation into cancer and nutrition), il vasto studio internazionale che ha preso vita all’Int nei primi anni Novanta e che in questo momento è al culmine della sua attività scientifica. Grazie a Epic sono stati pubblicati, a partire dal 2004, dati molto solidi sulla relazione tra consumo di carne rossa e insaccati e il cancro al colon e la riduzione del rischio associata al consumo di alimenti ricchi di fibre vegetali, provenienti in particolare da cereali integrali e verdure. E sempre Epic, ha permesso di mettere in luce l’impatto negativo dell’insulino-resistenza sull’incremento del rischio di alcune forme tumorali, tra le quali il cancro al seno in post-menopausa.

“Queste informazioni, così come molte altre, hanno consolidato dal punto di vista scientifico il valore di un regime alimentare ricco di frutta, verdura, cereali integrali e relativamente povero in carni rosse, insaccati e cibi ricchi in grassi animali e messo in luce quali meccanismi negativi scattano nell’organismo  in caso di consumo eccessivo di alcolici e di bevande dolci, sia a base di zucchero che di dolcificanti artificiali”, spiega Elio Riboli, professore di Epidemiologia e prevenzione del cancro presso la Scuola di sanità pubblica dell’Imperial College di Londra e coordinatore europeo e principal investigator di Epic. “Sappiamo però che in questi trent’anni i gusti alimentari si sono modificati. Basti pensare, per esempio, all’aumento di chi sta scegliendo una dieta senza carni, vegetariana o vegana e in generale all’incremento della popolazione di single che ha portato a un concetto diverso dei pranzi e soprattutto delle cene. Ora, con Yougoody sarà interessante esaminare i cambiamenti intervenuti nello stile di vita degli italiani e seguirne l’andamento nel corso degli anni, con l’obiettivo anche di comprendere se c’è una relazione tra questi cambiamenti e il rischio di malattia, anche in positivo”.

Come partecipare al progetto

Yougoody è aperto a tutti gli over 18. Per aderire, è sufficiente collegarsi a www.yougoody.it. I volontari che danno il loro consenso potranno accedere, tramite un account individuale, alla piattaforma elaborata dall’Int. I partecipanti vengono invitati a compilare diversi questionari: uno generico su informazioni soci-demografiche, 7 sulla dieta, 4 i sullo stile di vita e uno relativo allo stato di salute. Le abitudini alimentari e i fattori di rischio verranno misurati ogni due anni attraverso ulteriori questionari, al fine di osservare e valutare come eventuali cambiamenti nei comportamenti modifichino lo stato di salute. I dati personali dei partecipanti saranno trattati solo dai ricercatori dell’Int.

Nicola Miglino

 

 

 

             

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…