Sono state prese in esame review sistematiche di studi randomizzati controllati e osservazionali che hanno valutato l'impatto di nutrienti/integratori alimentari su dolore, danno articolare e funzione fisica di sette tra le più comuni patologie reumatiche e muscoloscheletriche: artrosi, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, spondiloartrite, artrite psoriasica, sclerosi sistemica e gotta.
In tutto, si tratta di 24 revisioni sistematiche, pubblicate tra il 2013 e il 2018 e 150 articoli di ricerca originali, senza alcuna restrizione sulla data di pubblicazione.
La maggior parte dei lavori ha valutato artrosi e artrite reumatoide, esaminando l’impatto di cibi di origine animale e vegetale, diete specifiche, singoli nutrienti, integratori vitaminici e minerali.
L'analisi ha mostrato che per gli interventi dietetici in caso di artrosi (olio di pesce, condroitina, glucosamina, vitamina D, avocado e soia), l'impatto sulla progressione della malattia si è rivelato generalmente modesto e non clinicamente significativo.
Anche per l'artrite reumatoide le evidenze sono state definite scarse, principalmente a causa del numero esiguo di studi e partecipanti. Alcuni dati più confortanti si sono avuti per probiotici, vitamina D, olio di pesce/omega-3, ma niente di rilevante sul piano clinico.
Le evidenze per gli Omega-3 nel lupus eritematoso sono state classificate come modeste, senza però beneficio clinico. Lo stesso, se non peggio, per spondilartrite, artrite psoriasica, sclerosi sistemica e gotta.
“Sulla base della letteratura disponibile, è improbabile che il consumo di nutrienti specifici influisca sulla progressione della malattia”, concludono gli Autori. “Ciò non toglie, però, che sia importante che i pazienti mangino in modo sano, evitando in particolare di prendere peso”.
Nicola Miglino