Il risultato evidenziò una riduzione del rischio di Ad del 22% con la vitamina D e del 15% con l’impiego degli Omega-3, in quest’ultimo caso dato definito non statisticamente significativo.
I ricercatori hanno poi voluto vedere i risultati a due anni di distanza dall’interruzione del trattamento, prendendo in esame circa 20 mila partecipanti del Vital. I dati, pubblicati di recente su Arthritis & Rheumatology, hanno rivelato 514 casi di Ad.
Andando a vedere i sottogruppi di trattamento (il disegno del Vital era 2x2, ovvero i gruppi seguivano un periodo con un determinato trattamento per poi incrociarsi), i risultati hanno evidenziato come con la vitamina D non si fosse persa tutta la protezione a due anni, a differenza degli Omega-3, che conservavano una riduzione del rischio del 17%.
Così concludono gli Autori: “Due anni dopo la conclusione dello studio, gli effetti protettivi di 2.000 UI/die di vitamina D sono scomparsi, ma 1.000 mg/die di acidi grassi n-3 hanno avuto un effetto prolungato nel ridurre l'incidenza di Ad. I risultati suggeriscono che l'integrazione di vitamina D dovrebbe essere mantenuta nel tempo, mentre gli effetti benefici degli acidi grassi permangono per almeno 2 anni dopo la sospensione”.
Nicola Miglino