Aminoacidi essenziali, oltre la sarcopenia: si amplia lo scenario di applicazione

28 Settembre 2022

Nutraceutici multi-target, con un esteso campo di applicazione, oggi focalizzato in particolare sulla sarcopenia ma che in un futuro prossimo potrà allargarsi a diversi ambiti, dalla lotta alle malattie croniche sino al contrasto della senescenza cellulare. Questo quanto emerso sugli Aminoacidi essenziali (Aae) nel corso del recente congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica) tenutosi a Bologna.

“La supplementazione con Aae fa ormai parte del bagaglio terapeutico a disposizione del medico e del nutrizionista da oltre dieci anni e trova la principale applicazione nel trattamento della sarcopenia”, sottolinea Federico Vignati, Uoc di Malattie endocrine e diabetologia, Ospedale Sant’Anna, Como. “Questa indicazione trova fondamento nelle particolari caratteristiche di alcune miscele che possiedono almeno due fondamentali proprietà. La prima, consiste nel fatto che gli Aae, se introdotti in forma libera e con precisi rapporti stechiometrici fra loro, sono in grado di stimolare le sintesi proteiche muscolari e di tutte le proteine corporee in modo massimale anche in presenza di resistenza anabolica, insulino-resistenza e indipendentemente dalla possibilità di associare esercizio fisico. Ciò consente di proteggere il muscolo dallo sbilanciamento catabolico tipico della età avanzata migliorandone la forza. La seconda proprietà risiede nel fatto che alcune miscele di Aae sono in grado di stimolare la biogenesi mitocondriale sia nell’animale da esperimento che nell’uomo. La migliorata performance mitocondriale, rendendo più facilmente disponibile la produzione di energia sotto forma di Atp, a cascata migliora la capacità antiossidante, il turnover proteico cellulare e la produzione di sirtuine, andando così a contrastare alcuni dei fenomeni responsabili dell’instaurarsi della sarcopenia stessa”.

Queste due proprietà, secondo gli esperti, ampliano di fatto i possibili campi di applicazione della supplementazione con Aae. “Le ricerche condotte in Italia e, con altre miscele, negli Stati Uniti, hanno già sondato nell’uomo l’efficacia di questo approccio nel contrastare la steatosi epatica, lo scompenso cardiaco, l’obesità, il diabete senile, la tossicità da statine e da chemioterapici come la doxorubicina e, non ultima, la senescenza. Il campo di ricerca più intrigante è forse quello relativo ai possibili effetti che contrastano l’invecchiamento cellulare. A questo riguardo due miscele di Aae si sono già dimostrate efficaci nel promuovere la longevità nell’animale da esperimento e gli stessi meccanismi di azione sono stati dimostrati nell’uomo. Per questi motivi e dalle ricerche effettuate si può quindi affermare che gli Aae siano a tutti gli effetti nutraceutici multi-target con un esteso campo di applicazione”.  (n.m.)

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