Su questo fronte, si segnala uno studio in doppio cieco, condotto su 20 volontari sani divisi a ricevere per 21 giorni, due volte al giorno, una bevanda a base di latte fermentato con L. casei Shirota (LcS) alla dose di 8,6 ± 0,1 Log10 LcS Cfu ml-1.
Campioni di feci sono stati prelevati prima, durante e dopo l’assunzione in entrambi i gruppi, andando poi a tipizzare i ceppi nelle feci attraverso una tecnica cosiddetta di ibridizzazione fluorescente in situ. Sette giorni dopo l’ingestione della bevanda fermentata, LcS è stato ritrovato nei campioni fecali prelevati dal gruppo di trattamento alla dose 7,1 ± 0,4 Log10 Cfu per grammo di feci, valori rimasti costanti fino al giorno 21. In sei casi, poi, valori di 5,0 ± 0,9 Log10 Cfu per grammo di feci sono rimasti sino al giorno 28. Infine, il numero di lactobacilli fecali è aumentato nelle feci del gruppo trattato rispetto all’inizio.
“I risultati indicano come il consumo quotidiano di una bevanda a base di latte fermentato con L. casei Shirota garantisce la sopravvivenza del probiotico lungo il tratto gastrointestinale, fino a una settimana dopo la fine del trattamento, modulando anche la composizione intestinale di altri ceppi di lactobacilli”, concludono gli Autori.