Italia, nella fascia 8-9 anni il 19% in sovrappeso e il 10% con obesità

21 Maggio 2024

Nel nostro Paese, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con obesità il 9,8%, inclusi quelli con obesità grave che rappresentano il 2,6%. Sono i dati relativi al 2023 elaborati da OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e promozione della salute (Cnapps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), parte dell’iniziativa della Regione europea dell’Oms “Childhood obesity surveillance initiative-Cosi”, resi noti nei gironi scori durante un convegno nella sede dell’Iss.

Dalla prima raccolta dati, avvenuta nel 2008/9 a oggi, il sovrappeso mostra un andamento significativo in diminuzione mentre l’obesità, dopo una prima fase di iniziale decremento, è risultata tendenzialmente stabile per qualche anno, con un leggero aumento nel 2023.

Come negli anni precedenti, la sorveglianza Iss ha coinvolto tutte le Regioni e Province Autonome e ha arruolato oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie. I genitori hanno riportato che quasi 2 bambini e bambine su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, 1 su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno.

Il 37% delle bambine e dei bambini consuma i legumi meno di una volta a settimana e più della metà di loro mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana. I dati sull’attività fisica evidenziano che un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.

Gli indicatori sulle abitudini alimentari, così come quelli sull’attività fisica sono solo leggermente cambiati rispetto alla raccolta dati precedente (2019). Si mantiene stabile un gradiente geografico Nord-Sud con prevalenze di eccesso ponderale più elevate nelle bambine e nei bambini residenti nell’Italia meridionale. Anche le condizioni socioeconomiche delle famiglie hanno un impatto sull’eccesso ponderale e sullo stile di vita in generale.

I danni della pandemia

Sempre durante il convegno sono stati resi noti i risultati dello studio Epas-Iss “Effetti della pandemia da Covid-19 sui comportamenti di salute e sullo stile di vita di bambine, bambini e delle loro famiglie residenti in Italia”, che ha permesso di rilevare e approfondire gli effetti che la pandemia ha avuto sugli stili di vita e sul benessere di bambine e bambini del terzo anno di scuola primaria e delle loro famiglie.

Dallo studio è emerso che, durante il periodo pandemico, i bambini e le bambine hanno aumentato il consumo di snack salati (24%) e cibi dolci (25%) e hanno leggermente diminuito quello di frutta (8%) e verdura (9%). Nonostante sia emersa una maggiore irregolarità quotidiana nel consumo dei pasti, sono stati rilevati anche cambiamenti positivi come un maggiore consumo di pasti in famiglia (39%) e di cibo cucinato in casa insieme a figli e figlie (42%).

I genitori hanno segnalato che, rispetto al periodo pre-pandemico, i figli e le figlie hanno subito un peggioramento del loro benessere fisico e psicosociale. In particolare, hanno notato una diminuzione di vitalità e di energia, oltre a un aumento di sentimenti di tristezza e solitudine. In analogia con quanto riscontrato a livello internazionale, i dati Epas-Iss su movimento e sedentarietà hanno evidenziato una riduzione del tempo dedicato al gioco attivo e alle attività all’aperto (44%) e un aumento del tempo trascorso davanti a un dispositivo elettronico (53%).

Nicola Miglino

 

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