In uno studio randomizzato di quattro mesi su uomini di mezza età con sindrome metabolica, Korsholm e colleghi hanno scoperto che il trattamento con resveratrolo riduce i precursori degli androgeni nel sangue, nel tessuto adiposo e nel tessuto muscolare e aumenta questi metaboliti nelle urine.
Hanno anche scoperto un aumento del glicerolo intracellulare e un accumulo di acidi grassi liberi saturi, monoinsaturi e polinsaturi a catena lunga nel muscolo dei soggetti di sesso maschile.
Inoltre, i cambiamenti nei derivati urinari degli aminoacidi aromatici, hanno suggerito una composizione alterata del microbiota intestinale dopo il trattamento. Per il gruppo di lavoro c'erano prove sottili, ma robuste, sul ruolo giocato dal resveratrolo in diverse vie metaboliche negli uomini.
Una meta-analisi ha esaminato i marker infiammatori, sempre tra i pazienti con sindrome metabolica, dimostrando che l'integrazione con resveratrolo riduce significativamente le concentrazioni di fattore α della proteina C reattiva e della necrosi tumorale, mentre non vi sono stati cambiamenti significativi nelle concentrazioni di interleuchina-6 e superossido dismutasi.
In conclusione: la supplementazione ha mostrato un effetto promettente sulla riduzione di alcuni marker infiammatori tra i pazienti con sindrome metabolica.
Al contrario, in uno studio nello stesso anno, 1.000 o 150 mg di resveratrolo al giorno in uomini di mezza età, residenti in comunità con sindrome metabolica ha mostrato risultati negativi. Il trattamento non ha migliorato il loro stato infiammatorio, l'omeostasi del glucosio, la pressione sanguigna o il contenuto lipidico epatico, aumentato invece significativamente i livelli di colesterolo totale, colesterolo Ldl e fruttosamina rispetto ai controlli.
La scorsa estete, una revisione sistematica e una meta-analisi hanno rivalutato gli effetti del resveratrolo sui componenti della sindrome metabolica: l’integrazione può ridurre significativamente peso corporeo, circonferenza della vita, pressione sistolica, trigliceridi e livello di glucosio, inoltre può aumentare l'Hdl, ma non il colesterolo totale. Nel complesso, quindi, i risultati degli studi clinici sono ancora insoddisfacenti e meno convincenti nell'uomo che negli animali per il trattamento efficace della sindrome metabolica.
Una recente revisione sistematica completa e una meta-analisi di studi randomizzati controllati sull’influenza di un’integrazione con resveratrolo sui diversi biomarcatori della salute delle ossa mostrano risultati promettenti. La supplementazione ha aumentato in modo significativo la fosfatasi alcalina sierica e la fosfatasi alcalina ossea, ma non ha determinato alcuna riduzione significativa nel siero di calcio, osteocalcina, telopeptide C-Terminale del collagene di tipo 1, uno specifico marker del ricambio osseo, e procollagene.
Il resveratrolo ha però dimostrato effetti benefici sulla salute delle ossa in pochi studi clinici. L'integrazione a partire da 500 mg/die ha impedito la perdita di densità ossea in pazienti con diabete di tipo 2, noti per essere ad aumentato rischio di fratture. In particolare, gli effetti del resveratrolo sulla densità minerale ossea sono stati migliori in quei pazienti con condizioni sfavorevoli al basale, valori più bassi di calcio e 25-idrossi di vitamina D e nei bevitori di alcolici.
Di recente, si sta consolidando il ruolo del resveratrolo nell’influenzare il microbiota intestinale e i suoi prodotti metabolici, come acidi grassi a catena corta e lipidi intraluminali, giocando così ulteriori ruoli nel contrastare la sindrome metabolica.
In termini di relazione bidirezionale tra microbiota intestinale e resveratrolo, si ipotizza che il primo possa essere un bersaglio del secondo per mantenere l'omeostasi intestinale in risposta allo stress ossidativo. Il metabolita del resveratrolo, il diidroresveratrolo (Dh-Res), si forma nel cieco, nel colon e nel retto dalla fermentazione del microbiota intestinale e il livello di Dh-Res è molto più alto di quello del resveratrolo.
Pertanto, questo metabolita può anche contribuire all'attività farmacologica nell'intestino crasso umano. Inoltre, molti studi hanno valutato l'effetto del resveratrolo sulla diversità e sulla composizione del microbiota intestinale, tra cui spiccano l'inibizione della crescita di Enterococcus faecalis, l'aumento dei rapporti Bacteroidetes-Firmicutes e l'aumento delle popolazioni di Lactobacillus e Bifidobacterium.
Tutti questi studi suggeriscono che la modulazione del microbiota intestinale attraverso l'integrazione di resveratrolo possa essere un potenziale approccio promettente per la terapia della malattia infiammatoria intestinale.
Silvia Ambrogio
Fonti
- Effects of resveratrol supplementation on bone biomarkers: a systematic review and meta-analysis. Ann N Y Acad Sci. 2019 Sep 6.
- The Effects of Resveratrol in the Treatment of Metabolic Syndrome. Int J Mol Sci. 2019 Jan 28;20(3).
- Effects of resveratrol on bone health in type 2 diabetic patients. A double-blind randomized-controlled trial. Nutr Diabetes. 2018 Sep 20;8(1):51.
- The Bidirectional Interactions between Resveratrol and Gut Microbiota: An Insight into Oxidative Stress and Inflammatory Bowel Disease Therapy. Biomed Res Int. 2019 Apr 24.
- Effect of resveratrol on metabolic syndrome components: A systematic review and meta-analysis. Rev Endocr Metab Disord. 2019 Jun;20(2):173-186.