Fin dall'antichità, i datteri sono stati utilizzati come ingrediente importante nelle medicine tradizionali di varie culture, in Algeria come in Egitto, India, Marocco, Iran e Iraq. Negli ultimi anni, però, anche la scienza occidentale li sta considerando come potenziali nutraceutici. Si tratta di frutti ricchi di carboidrati, con fruttosio, glucosio, mannosio, maltosio e saccarosio che rappresentano oltre l’80% della sostanza secca. Come per altre caratteristiche, il contenuto di zucchero e la composizione variano con la maturazione e la varietà dei frutti.
Cresce in Italia il consumo di proteine e, seppur moderatamente, quello dei grassi. Diminuisce, invece, quello dei carboidrati e le fibre mostrano una tendenza al rialzo decisamente contenuta. Questi i risultati della settima edizione dell’Osservatorio Immagino, resi noti nei giorni scorsi e basati sui dati dell'anno 2019.
Nella gestione di obesità, diabete e malattia cardiovascolare le strategie dietetiche più utilizzate sono quelle a basso contenuto di carboidrati (Lcd), ovvero quelle che forniscono meno del 45% dell’energia dai Cho. Sulla base di studi randomizzati controllati, che hanno fino a ora dato risultati contrastanti, questa pratica è però molto discussa. Interessante quindi confrontare gli effetti di diversi gradi di restrizione Cho sui convenzionali marcatori di rischio cardiometabolico a digiuno, cercando di capire eventuali relazioni dose-dipendenti.
Nei dibattiti sui benefici delle diete a basso contenuto di carboidrati (low carb) o ad alto contenuto, una buona parte delle risposte potrebbe essere improntata a un criterio qualitativo, piuttosto che quantitativo. La qualità dei carboidrati, e quindi le loro fonti, sembra svolgere un ruolo decisivo. Come valutare allora l'effetto della qualità dei carboidrati sui parametri cardio-metabolici? Per rispondere a questa domanda, i ricercatori dello studio spagnolo Predimed Plus hanno creato un "Indice di qualità dei carboidrati" degli alimenti basto su quattro criteri:
- consumo totale di fibre;
- indice glicemico alimentare;
- rapporto tra cereali integrali e cereali raffinati;
- rapporto tra carboidrati solidi e carboidrati totali.