Free-from e rich-in
Tra i 17 claim che riferiscono l’assenza di un elemento monitorati da Osservatorio Immagino, sei vanno molto bene in particolare, quelli relativi ai prodotti con pochi zuccheri (+7%) e senza zuccheri aggiunti (+7,6%). In crescita poche calorie (+11,5%), senza antibiotici (+18,4%) e non fritto (+16,5%). Nel gruppo dei claim rich, le migliori performance si registrano per i prodotti ricchi di proteine (+8,5%), magnesio (+8,4%), potassio (+6,7%) e zinco (+10%).
Intolleranze e veg-mania
I prodotti idonei a chi soffre di intolleranze alimentari sono più di 10 mila sugli scaffali di super e ipermercati. Nell’anno finito a giugno 2021 le vendite sono cresciute di +1,8%, superando i 4 mld di euro. In quest’ambito, continua l’interesse per i prodotti senza glutine (+2,9%), delattosati (+0,9%), senza lievito (+4,2%) e senza uova (+6,1). Tra i consumi definiti identitari, ovvero scelti per adottare precisi stili di vita, si segnalano sei claim. Quello a maggiori vendite (+4%, 2mld di euro) è “veg”, applicato su prodotti vegani e/o vegetariana. A seguire “Vegetariano” (+5,3%), “vegano” (+5,7%), bio (-0,3%), Kosher (+0,3%) e Halal (+3,9%).
Superfruit
Nel mondo degli “ingredienti benefici” si segnalano i superfruit. Tra i cinque superfruit individuati dall’Osservatorio Immagino il più importante per giro d’affari resta la mandorla: nei 12 mesi rilevati le sue vendite sono aumentate del +7,3%, sfiorando i 360 milioni di euro. A seguire, mirtillo” (+1,8%) “cocco” (+12,9%). Tracollo, invece, delle vendite di acqua di cocco (-22,4%)., mentre la crescita dell’avocado è inarrestabile: le 43 referenze a scaffale realizzano quasi 16 mln di euro di vendite (+34,6%).
Cereali, semi e dolcificanti
Sempre nell’ambito degli “ingredienti benefici”, super cereali/farine rappresentano il secondo gruppo più importante. L’avena continua a crescere (+3,9%). Negativi, invece, i risultati per gli altri 7 super cereali. Germe di grano (-22,2%), olio di riso (-10,4%), kamut (-5,9%), farro (-4,2%), quinoa (-3,5%), farina di riso (-2,1), farina di mais (-1,1).
In buona salute il variegato mondo dei semi, reduce da anni di crescita ininterrotta. Nei 12 mesi conclusi a giugno 2021 il loro giro d’affari ha raggiunto oltre 98 milioni di euro di vendite. Tutti con andamento positivo i 5 claim. Il più importante è ‘semi di zucca’ (+6,3), seguito da ‘semi di lino’ (+7,5), ‘semi di chia’ (+0,5). L’offerta più ampia trova riscontro nella domanda di ‘semi di sesamo’ (+19,2&), in tutte le categorie, soprattutto nei panini per hamburger. La migliore performance è dellaa ‘canapa’, +22% a valore soprattutto negli infusi.
I dolcificanti continuano a perdere terreno: - 5,1% di vendite. Senza scossoni i tre claim relativi alle spezie, un giro d’affari di oltre 91 milioni di euro. L’unico a crescere è ‘cannella’, +10,4%, per oltre 15 milioni di euro. Per lo zenzero si rileva un calo di -1,7%, mentre la curcuma cede il 3%.
Superfood
Bilancio in chiaroscuro quello degli ultimi 12 mesi per i superfood, che continuano a perdere smalto come agglomerato ma che mostrano al loro interno prodotti in forte crescita.
Tra i quattro superfood monitorati dall’Osservatorio Immagino ad aver sofferto di più è stato il “goji” che nei 12 mesi ha perso quasi un quarto del suo giro d’affari, pari a 6,3 milioni di euro. L’offerta a scaffale è diminuita di quasi il 30% (101 le referenze a scaffale) mentre la domanda ha continuato a crescere (+4,4%), con frutta secca e snack senza glutine tra le categorie in maggior evidenza.
Per un superfood che soffre, ce ne sono altri tre che hanno il vento in poppa. A partire dal “matcha” che ha guadagnato un +11,5% nelle vendite, vicine a 2,6 milioni di euro. A guidare l’espansione un boom della domanda (+24,7%), in particolare nel tè e nel caffè macinato in capsule, che ha compensato il pesante calo dell’offerta (-13,2%), ferma a 39 referenze.
Vendite in aumento annuo del +12,4% per il claim “açai”, che è cresciuto soprattutto nello yogurt funzionale e nelle tavolette e barrette di cioccolato fondente, e che ha superato i 2,6 milioni di euro di sell-out con 10 referenze a scaffale e un’offerta aumentata del +12,0% a fronte di una domanda piatta (+0,4%).
Ed è boom, infine, per la spirulina: complici un’offerta aumentata del 50% e una domanda cresciuta del +13,2%. Il giro d’affari di questo claim ha ottenuto un ragguardevole +63,2% nell’arco dei 12 mesi, superando i 2,6 milioni di euro. Interessanti soprattutto le categorie degli integratori estratti naturali e dei frullati.
Nicola Miglino