Vitamina D in Nota 96: prescrizioni calano del 18%

26 Maggio 2022

Nei primi ventotto mesi di applicazione della Nota 96 che disciplina la prescrivibilità a carico del Ssn dei farmaci con indicazione Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D (colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio, calcifediolo) si registra una diminuzione dei consumi e della spesa dei farmaci in Nota di circa il 18,3% rispetto ai periodi precedenti, sia in termini di confezioni erogate sia di spesa sostenuta dal Ssn, con un risparmio medio mensile di circa 4,6 milioni di euro. A comunicarlo è l’Aifa, a seguito della pubblicazione del report di monitoraggio. Non si osservano, sottolinea l’Agenzia, importanti aumenti dei consumi e della spesa di altri analoghi della Vitamina D non oggetto della nota.

A livello regionale, l’impatto della Nota è da considerarsi eterogeneo: vi sono regioni più virtuose che registravano spesa e consumi inferiori alla media italiana già prima del provvedimento e che continuano a beneficiare degli effetti della Nota 96. In altre (Campania, Molise, Sardegna), invece, la Nota sembra perdere efficacia e addirittura si osserva una ripresa dei consumi. La classe di età 40-60 anni è quella che ha fatto registrare la maggiore riduzione in termini di consumi, soprattutto tra le donne.

“Si raccomanda alle Regioni - sottolinea Aifa - di mantenere alta la sensibilizzazione sulla medicina generale al fine di assicurare la prescrizione appropriata della vitamina D e analoghi”.

 

 

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