Si tratta di un analogo del Glp-1, che richiede una sola somministrazione settimanale per via sottocutanea, avendo un’emivita di circa 170 ore. Il suo utilizzo è approvato dal 2017 negli Stati Uniti e dal 2019 in Europa come farmaco anti-diabetico, alla dose di 0,5-1,0 mg/settimana.
Nel 2021 è stato approvato e commercializzato negli Stati Uniti per il trattamento del sovrappeso complicato da comorbilità e dell’obesità, alla dose di 2,4 mg/settimana.
In Europa, ha ricevuto parere favorevole da Ema nel 2022 con le stesse indicazioni e da Aifa il 25/3/22, ma non è ancora entrato in commercio.
Il farmaco, oltre a rallentare i tempi di svuotamento gastrico, è in grado di ridurre la fame e di incrementare il senso di sazietà.
La sua popolarità sta però mettendo a rischio la terapia per i pazienti diabetici, dal momento che le scorte in farmacia scarseggiano date le prescrizioni fuori indicazioni per l’uso legato al dimagrimento.
Ecco così che Aifa e Novo Nordisk, azienda produttrice, nei giorni scorsi hanno inviato una nota agli operatori sanitari in cui si specifica come l'aumento della domanda abbia portato a carenze “che si prevede continueranno per tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile prevedere con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale. Il farmaco è indicato esclusivamente per il trattamento di adulti affetti da diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico. Ogni altro utilizzo, inclusa la gestione del peso, rappresenta un uso off-label e attualmente mette a rischio la disponibilità per la popolazione indicata”.
Così Angelo Avogaro, presidente della Società italiana di diabetologia: “Da un lato, si tratta di un farmaco efficace nel trattamento del diabete tipo 2 la cui carenza penalizza i pazienti. “Dall’altro lato, l’uso improprio può indurre una perdita eccessiva di peso corporeo e ciò non è assolutamente favorevole. Quando si perde molto peso si perde anche massa muscolare, un quadro negativo che porta allo stravolgimento del quadro metabolico. A lungo andare, l’uso improprio può portare alterazioni metaboliche dannose per la salute”.