Nata nel 1999 grazie alla lungimiranza di 12 imprenditori, FederSalus oggi con oltre 220 aziende è l’associazione di riferimento dell’industria degli integratori alimentari che impiega 20mila addetti e sviluppa 2,6 miliardi di fatturato industriale.
“Nel 1999 l’integratore non era ancora ben definito a livello regolatorio”, afferma Marco Fiorani, Presidente FederSalus. “La crescita del mercato e di FederSalus sono andate di pari passo in questi vent’anni. Dietro questa dinamica ci sono due fasi importanti. Nei suoi primi dieci anni FederSalus ha rappresentato una bussola di orientamento per le aziende trovatesi a operare in un ambiente in rapida evoluzione e in un contesto regolatorio ancora in via di definizione. In questa fase, le imprese hanno fatto fronte comune per presentarsi in modo più strutturato e credibile ai decision maker politici e tecnici, contribuendo così alla riconoscibilità e alla sistematizzazione del settore”.
In parallelo alla crescita del mercato e al consolidamento del settore, è stata delineata la strategia di FederSalus. Una seconda fase di attività in cui, con la collaborazione di partner come Kpmg, si è tracciata la rotta da seguire. La fondazione del Centro studi di settore e la creazione dell’Osservatorio annuale ha consentito di accreditare il comparto presso le istituzioni italiane ed estere e conseguire importanti e concreti risultati, come, tra gli altri, il sostegno finanziario e istituzionale all’internazionalizzazione delle aziende del settore da parte del ministero dello Sviluppo economico e di Ice - Agenzia.
Contestualmente FederSalus ha realizzato importanti iniziative come le linee guida sulla comunicazione degli integratori alimentari, l’adesione all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap), i position paper rivolti ai medici e ai farmacisti sul corretto uso dei prodotti, le linea guida sulla qualità della produzione per regolamentare e costruire una corretta cultura dell’integratore presso operatori e consumatori.
Obiettivo di FederSalus oggi è il riconoscimento della specifica identità dell’integratore e del suo ruolo nella salute delle persone. “Per questo” - sottolinea l’associazione in una nota “sono necessarie regole coerenti con la natura e destinazione d’uso dei prodotti, condivise a livello europeo per favorire la libera circolazione nell’Unione e stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’innovazione.