Gli integratori sono stati acquistati da piattaforme come Amazon, eBay, Alibaba/Aliexpress e Wish, che mettono in vendita prodotti provenienti da paesi esteri, anche extra Ue. I prodotti acquistati, per poter essere commercializzati in Italia, devono sempre e comunque rispettare le normative del Paese, anche se provengono dall’estero.
Durante l’analisi è emerso che l’80% dei prodotti non rispetta le regole sull’etichettatura e alcuni contengono anche farmaci o sostanze pericolose. Sui trenta prodotti presi in esame solo uno è risultato completamente in regola a livello di composizione e di dichiarazione sull’etichetta, mentre cinque presentano irregolarità negli ingredienti o nella presentazione del prodotto.
“In un caso abbiamo trovato l’amphetaminil, sostanza illegale negli integratori alimentari”, si legge in una nota della rivista. “Si tratta di un farmaco che contiene anfetamina, dall’azione anoressizzante e psicostimolante, sviluppato e utilizzato negli anni Settanta per l’obesità, il disturbo da deficit di attenzione, l’iperattività e la narcolessia. È in disuso da molto tempo a causa della forte dipendenza che può generare. In questo stesso prodotto era presente anche un estratto vegetale, Pausinystalia yohimbe, vietato in Europa negli integratori alimentari per i suoi possibili effetti nocivi come ansia, aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca. In altri due prodotti abbiamo trovato acido salicilico, una sostanza che si usa per la psoriasi e l'acne e che non è da ingerire”.
In due prodotti, secondo l'etichetta, avrebbero dovuto esserci ben dieci sostanze presunte dimagranti o con altri possibili benefici, come, per esempio, mango, tè verde, lampone, estratto di garcinia cambogia, ginseng. In realtà, non c'era nulla, se non gli eccipienti: nella fattispecie acqua, sorbato di potassio, acido citrico e aromi naturali.
In seguito alle verifiche effettuate, Altroconsumo ha segnalato le irregolarità rilevate al ministero della Salute e alle piattaforme online dei venditori. (N.m.)