La segnalazione arriva dalla Francia, dove l’Academie national de Pharmacie, di recente ha stilato un documento per le autorità sanitarie in cui evidenzia i rischi di alcuni integratori alimentari vegetali di libera vendita, presentati come “naturali” ma che possono invece comportare rischi, anche gravi, per la salute. Si tratta di sostanze che – benché autorizzate con un decreto del governo di Parigi del giugno 2014 – non hanno alcun effetto nutrizionale e dovrebbero essere utilizzate solo a scopo farmaceutico e non come prodotti in libera vendita. In particolare, l’attenzione si è concentrata su alcuni integratori con effetto lassativo, che provocano una perdita di sostanze minerali, irritano il tubo digerente e il cui uso prolungato causa dipendenza fisiologica.
Si tratta degli integratori a base di piante contenenti glicosidi idrossiantracenici, come il succo d’aloe, l’olivello spinoso, la cascara, le radici di rabarbaro cinese e la cassia. L’Autorità francesce evidenzia anche il rischio interazioni tra farmaci e preparati contenenti erba di San Giovanni, ginseng, ginkgo biloba, aglio, kava o valeriana, arrivando a osservare anche che “la presenza di fitoestrogeni nella soia, come integratore alimentare, può alterare gli effetti di alcuni trattamenti antitumorali“.
https://www.acadpharm.org/dos_public/Rapport_CAHH_21.01.2019_VF1.pdf