Appello europeo: la nutrizione sia materia obbligatoria nelle facoltà di Medicina

23 Gennaio 2020

Obbligo di formazione su argomenti di nutrizione nelle facoltà di Medicina. La richiesta giunge a gran voce dall’European society for clinical nutrition and metabolism (Espen), che, durante un recente appuntamento a Nizza, ha presentato un position paper con l’obiettivo di colmare il gap oggi esistente all’interno della classe medica su tutto ciò che concerne l’alimentazione di base, la nutrizione clinica e l’impatto della dieta su aspetti di salute pubblica.

“Sebbene si tratti di una materia chiave, recenti evidenze dimostrano una grande variabilità dei livelli di istruzione sull’argomento nelle scuole di medicina di tutto il mondo. Di conseguenza, ci ritroviamo sostanziali differenze nell'accesso e nella qualità dei trattamenti ricevuti dai pazienti”, sottolinea Espen.

Nel mondo, vi sono oltre due miliardi di adulti in sovrappeso, 600 milioni di obesi e 462 milioni di persone malnutrite, fattori che giocano un ruolo importante nel determinare il 60% delle morti cardiovascolari e il 35% di quelle per tumore. A questo, si aggiunga che il 35% dei pazienti ospedalizzati è malnutrito, una vera "malattia nella malattia".

“La perdita di peso nei pazienti cronici, oncologici, anziani e fragili è una questione che non riceve la giusta attenzione”, dice Rocco Barazzoni, Presidente Espen. "Il calo ponderale, insieme alla perdita di massa muscolare, determinano alto rischio di complicanze, peggiore risposta alle terapie, maggiore mortalità e aumento dei costi sanitari. Ciò accade nonostante le evidenze ormai ben documentate sull’impatto positivo che una terapia nutrizionale può avere sia sul controllo degli effetti collaterali di una terapia piuttosto che sugli esiti della malattia stessa”.

Nel position paper si sottolinea come il campo nutrizionale sia sovente dominato dalla confusione: ricercatori, clinici, pazienti e media hanno idee spesso poco chiare e non coincidenti su questi temi. La formazione degli operatori sanitari, e in particolare dei medici, diventa così cruciale da una parte per aumentare le conoscenze di base e, dall’altra, per favorire un’informazione corretta ai cittadini.

“Gli studenti di medicina ricevono adeguate informazioni su tutto ciò che riguarda l’impiego dei farmaci in linee-guida redatte da autorevoli società scientifiche, ma le evidenze di efficacia degli interventi nutrizionali in quelle linee guida vengono purtroppo sottovalutate.

Così conclude Maurizio Muscaritoli, presidente della Sinuc (Società italiana di nutrizione clinica) che, insieme alla spagnola Cristina Cuerda ha redatto il position paper Espen: “Migliorare la formazione degli operatori sanitari su questi temi è ormai urgente e lo studio della nutrizione deve assolutamente essere reso obbligatorio per i futuri medici. Per raggiungere tale obiettivo, dovremo da una parte sensibilizzare i legislatori e, dall’altra, formare comitati ad hoc in grado di elaborare piani di studio e percorsi didattici omogenei”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…