D.ssa Fogacci, da quali premesse nasce l’idea del vostro studio?
Le linee guida della Società europea di cardiologia e della Società europea dell’aterosclerosi raccomandano, nel contesto di uno stile di vita sano e di una dieta equilibrata, il consumo di 2 g al giorno di steroli e stanoli vegetali ai soggetti con elevati livelli di colesterolo e un profilo di rischio cardiovascolare basso o intermedio, che non richiedano un trattamento farmacologico ipolipemizzante. Questa raccomandazione si basa per lo più su evidenze che derivano da studi condotti in Nord America o nei paesi del nord o centro Europa, in cui il consumo di carne e latticini è generalmente elevato mentre il consumo di frutta e verdura è marginale. Partendo da queste premesse, ci siamo proposti di valutare l’effetto ipolipemizzante della supplementazione dietetica con fitosteroli in una coorte aderente ai principi della dieta mediterranea.
Che tipo di ricerca avete condotto?
Desco è uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, con disegno crossover e controllato vs placebo, volto a valutare l’effetto ipolipemizzante di un supplemento dietetico in bustine contenente fitosteroli: 2,5 g in sospensione orale. Nello studio, sono stati coinvolti 50 soggetti a basso rischio cardiovascolare, con ipercolesterolemia poligenica. I soggetti arruolati sono stati avviati a un periodo di standardizzazione dietetico-comportamentale della durata di due settimane. Al termine del run-in, i soggetti sono stati randomizzati e assegnati a ricevere il trattamento attivo o il placebo. Le due fasi di trattamento, ciascuna della durata di 3 settimane, sono state separate da un wash-out di 2 settimane.
Quali evidenze sono emerse dall’analisi dei dati?
Anche nella nostra coorte di soggetti, la supplementazione dietetica con 2,5 g al giorno di fitosteroli è stata associata a un miglioramento significativo dei livelli di colesterolo nel sangue. Curiosamente, i soggetti che hanno esperito i risultati migliori in termini di riduzione dei livelli di colesterolemia Ldl sono stati quelli maggiormente aderenti alla dieta Mediterranea.
Quali i limiti dello studio?
In primis, la breve durata della fase di wash-out non ci permette di escludere la presenza di un effetto “di trascinamento”, comunque improbabile, considerato il meccanismo d’azione dei fitosteroli, che inibiscono selettivamente l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale senza interferire con la sua sintesi endogena, a livello epatico. Inoltre, la breve durata del periodo di integrazione, pari a tre settimane, può averci portato a sottostimare, almeno parzialmente, gli effetti osservati nella nostra coorte in risposta alla supplementazione con fitosteroli.
Quali conclusioni se ne possono trarre?
Lo studio Desco dimostra come la supplementazione dietetica con 2,5 g al giorno di fitosteroli possa determinare un effetto clinicamente significativo sui livelli di colesterolo nel sangue anche, e soprattutto, in soggetti già aderenti a una dieta di tipo mediterraneo, enfatizzando l’importanza di un adeguato apporto di steroli vegetali per prevenire le malattie cardio e cerebrovascolari.
Quali scenari di aprono su questo fronte e quali i filoni di ricerca più promettenti da indagare?
Sicuramente i risultati meritano di essere approfonditi in studi condotti su coorti più ampie e seguite per periodi di tempo più lunghi, al fine di individuare i componenti della dieta Mediterranea maggiormente sinergici con l’effetto ipolipemizzante dei fitosteroli.
Nicola Miglino