Prof. La Torre, da quali premesse nasce l’idea del vostro lavoro?
Il nostro lavoro è iniziato in realtà dieci anni fa. All’epoca era già nota una correlazione tra i costi sanitari e le condizioni legate alla nutrizione, come le malattie cardiovascolari, l’obesità, il diabete e il cancro e si era cominciato a pensare che il miglioramento dello stile di vita, in particolare con la Dieta mediterranea, potesse avere una influenza positiva sull’esito di queste malattie e sui costi da esse derivati. Quella pubblicata nel 2013 è stata la prima valutazione completa sul rapporto costo-efficacia dell’adesione alla Dieta mediterranea come strategia di prevenzione delle malattie degenerative, utilizzando il metodo della revisione sistematica.
Che tipo di review avete condotto?
Oggi abbiamo effettuato un aggiornamento di quella revisione sistematica alla ricerca di tutte le evidenze scientifiche note fino a oggi in letteratura sulle implicazioni economico-sanitarie dell’adesione a questo modello nutrizionale, basato su elevati consumi di olio extra vergine di oliva, verdure a foglia verde, frutta, cereali, noci e legumi, assunzione moderata di pesce, latticini, vino e limitato consumo di carne. Lo abbiamo fatto seguendo le linee guida Prisma, un metodo basato sull’evidenza, considerato ormai il gold standard per fornire una sintesi dello stato dell'arte su qualsiasi argomento.
Quali evidenze sono emerse dall’analisi dei dati?
È risultato un chiaro legame tra abitudini alimentari, salute e aspetti economici legati al costo della dieta e alla spesa sanitaria. Sono stati riportati i risparmi diretti derivanti dalla riduzione dei costi associati alle cure mediche per le malattie, ma anche i risparmi indiretti, come il miglioramento della qualità della vita e la conseguente maggiore produttività economica.
Quali i limiti dello studio?
Analogamente alla prima revisione, i diversi contesti geografici, le diverse caratteristiche dei partecipanti, l’uso di diversi tipi di questionari sulla frequenza alimentare, l’esiguo numero di studi economici, hanno costituito una limitazione nella valutazione del reale rapporto costo-efficacia dell’intervento.
Quali conclusioni se ne possono trarre?
Il modello nutrizionale mediterraneo comporta significativi benefici per la salute ed è importante riconoscere il potenziale risparmio sulla spesa sanitaria per promuovere le politiche che supportano questo stile di vita.
Quali scenari di aprono su questo fronte e quali i filoni di analisi più promettenti da indagare?
In considerazione di questi dati aggiornati è necessario investire le risorse nazionali sui programmi di educazione della popolazione e sulle campagne di prevenzione, con particolare attenzione alla regolamentazione delle campagne pubblicitarie e del marketing, soprattutto per proteggere i bambini e gli adolescenti.
Nicola Miglino