Pubblicato in Videointerviste
Fabio Pace
Uoc Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva
Osp. Bolognini, Seriate (Bg)
Diverse ricerche finora condotte confermano il ruolo che i probiotici svolgono nel contrastare una serie di patologie. Tra queste, la sindrome dell'intestino irritabile, la sindrome metabolica, la steatosi epatica non alcolica e le cardiopatie ischemiche. Degno di nota anche il grande settore degli psicobiotici, cioè quei probiotici che vengono somministrati per rispondere a patologie del sistema nervoso centrale o malattie psichiatriche. La vera rivoluzione è iniziata quando si è passati dai metodi colturali alla determinazione genetica, attraverso sistemi di sequenziamento del cosiddetto metagenoma, cioè il genoma del microrganismo presente nel nostro corpo. Le ricerche più interessanti scaturiranno dalla combinazione di varie omiche, ovvero le tecniche che possono consentire di definire quali batteri, virus o altri costituenti sono presenti all’interno del nostro organismo e la loro funzione. Molti studi, in effetti, sono già avviati non soltanto nel riconoscere un’alterazione nella cosiddetta “microbial signature”, cioè nella traccia microbica presente in una determinata malattia, ma nel comprendere quale è la conseguenza di questa alterazione.