Italia, raggiunta la iodosufficienza. Il rapporto dell’Istituto superiore di sanità

26 Maggio 2021

L’Italia ha raggiunto la iodosufficienza. Buone notizie, dunque, per il nostro Paese grazie all’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi in Italia (Osnami) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con gli Osservatori regionali per la prevenzione del gozzo.

L’analisi è stata condotta su circa 4mila i bambini di nove Regioni rappresentative del nord, centro e sud del Paese (Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Calabria, Sicilia).

La determinazione della concentrazione urinaria di iodio effettuata sui piccoli di età compresa tra gli 11 e i 13 anni ha evidenziato il raggiungimento della iodosufficienza in tutte le Regioni esaminate, mentre la valutazione ecografica del volume tiroideo in ha mostrato la scomparsa del gozzo in età scolare.

È stata, inoltre, analizzata la frequenza di valori elevati di Tsh neonatale, marcatore utilizzato di ipotiroidismo congenito. Anche in questo caso l’analisi ha mostrato un miglioramento con una riduzione dei valori elevati (6,4% nel 2004; 4.9% nel 2018).

Altro dato rilevante è l’utilizzo del sale iodato in circa il 70% delle famiglie dei bambini reclutati.

“Il raggiungimento della iodosufficienza certamente rappresenta un traguardo importante per la salute pubblica”, commenta Antonella Olivieri, responsabile dell’Osnami. “Tuttavia, in una prospettiva futura esso costituisce solo un primo passo nel lungo percorso ancora da fare per consolidare il programma nazionale di iodoprofilassi. L’obiettivo che il Paese ora dovrà porsi sarà quello di garantire la sostenibilità di questo importante programma di prevenzione. Ciò sarà possibile se si potrà realizzare una incisiva azione di formazione sull’importante tema della prevenzione dei disordini da carenza iodica che sia rivolta non solo alle nuove generazioni di medici, nutrizionisti e dietisti, ma anche agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, così come già sperimentato con successo con il protocollo d’intesa tra Istituto superiore di sanità, società scientifiche, associazioni dei pazienti e Miur nel triennio 2016-2019”. (n.m.)

 

 

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…