Malattie autoimmuni della tiroide: Dieta mediterranea presidio di sicurezza

26 Febbraio 2024

La Dieta mediterranea si conferma la migliore strategia alimentare per contrastare la comparsa di malattie autoimmuni della tiroide, come emerge da una review recentemente pubblicata su Nutrients. A parlarcene, Rosaria Ruggeri, Uoc di Endocrinologia del Policlinico “Gaetano Martino” di Messina, prima firma del lavoro.

D.ssa Ruggeri, da quali premesse nasce l’idea della vostra review?

I nostri studi hanno preso spunto dai recenti dati geo-epidemiologici: negli ultimi decenni, la prevalenza e incidenza di malattie autoimmuni è aumentata significativamente, soprattutto nei paesi occidentali, più ricchi e industrializzati. È ben noto che quelle autoimmuni sono malattie infiammatorie croniche, a eziologia multifattoriale, caratterizzate da una anomala reazione del sistema immunitario. Si sviluppano in soggetti che hanno una predisposizione o suscettibilità genetica all’autoimmunità come dimostrato dal fatto che spesso le malattie ricorrono nei familiari. Inoltre, uno stesso individuo può sviluppare nel tempo più malattie autoimmuni, proprio in virtù di una sua predisposizione genetica a questo tipo di patologie. Tuttavia, i fattori ambientali giocano un ruolo importante, agendo da” trigger”.

Quali, di questi fattori ambientali, sono i più rilevanti?

Il rapido incremento delle malattie autoimmuni che si è rilevato negli ultimi anni è sicuramente collegato a fattori tipici dello stile di vita occidentale e correlati alle migliori condizioni socio-economiche delle società moderne. Tali fattori possono avere un profondo impatto sulla risposta immunitaria e sull’infiammazione cronica, che tipicamente è presente in queste malattie, e includono stress, fumo e inquinamento ambientale, farmaci, modificata esposizione di patogeni, sedentarietà e modificate abitudini alimentari.

Cosa si può dire a proposito delle abitudini alimentari?

Un tema attuale sul fronte delle malattie autoimmuni è proprio il ruolo che l’alimentazione può svolgere nel favorirne o contrastarne lo sviluppo, soprattutto in considerazione del fatto che il benessere socio-economico ha profondamente modificato le abitudini alimentari di ampie fasce della popolazione. La dieta occidentale, ricca di grassi saturi, prodotti raffinati e processati, zuccheri e sale, e spesso ipercalorica, favorisce l’obesità, l’infiammazione e la disbiosi intestinale ed è stata associata ad aumento di numerose malattie croniche, cardiovascolari, neoplastiche e dismetaboliche, tipiche delle società industrializzate.  Al contrario, la Dieta mediterranea, ispirata ai regimi alimentari tradizionali delle popolazioni che vivono nel bacino del Mediterraneo, è un modello nutrizionale caratterizzato da un elevato consumo di verdure, legumi, frutta fresca, noci, cereali integrali e olio d'oliva; consumo frequente e moderato di vino rosso; consumo moderato di frutti di mare, latticini, pollame e uova; e basso consumo di carne rossa e prodotti a base di carne lavorata. Questo modello alimentare è ricco di fibre, antiossidanti naturali e vitamine, è in grado di mantenere o ripristinare un sano microbiota intestinale e ha effetti antinfiammatori, immunomodulatori e antiossidanti, benefici per lo stato di salute in diversi contesti.

Che tipo di analisi avete condotto?

I nostri studi hanno valutato il possibile ruolo protettivo della Dieta mediterranea, come modello dietetico di riferimento, e delle diete a prevalente apporto di alimenti vegetali in generale, nei confronti dell’autoimmunità tiroidea e, specificamente, nello sviluppo della tiroidite cronica autoimmune o tiroidite di Hashimoto, una malattia molto frequente nei paesi occidentali, che colpisce soprattutto le donne.

Quali evidenze sono emerse dall’analisi dei dati?

Abbiamo dimostrato che soggetti affetti da tiroidite cronica riferivano un maggior consumo di alimenti di origine animale, soprattutto carni rosse e processate e dolci di origine industriale rispetto ai controlli sani, che riportavano un maggior consumo di carni bianche e di prodotti vegetali e frutta secca. Valutando il grado di aderenza alla Dieta mediterranea con specifici questionari, questo risultava significativamente più basso nei pazienti con tiroidite rispetto ai controlli sani. Altro risultato importante del nostro studio è che alcuni tipi di alimenti o diete possono influenzare l’equilibrio dello stress ossidativo dell’organismo. L’accumulo di specie reattive dell’ossigeno, i famosi radicali liberi, può favorire infiammazioni, disregolazioni immunitarie e, di conseguenza, processi autoimmuni tra cui la stessa tiroidite di Hashimoto. I nostri studi, che hanno valutato il profilo redox dei pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto  mediante dosaggio di marcatori biochimici come Ros o prodotti finali della glicazione avanzata, ha dimostrato una condizione di aumentato stress ossidativo nei pazienti con tiroidite cronica e ha dimostrato che un adeguato apporto alimentare di verdure e cibi integrali è in grado di controbilanciare efficacemente l’alterata omeostasi redox, mentre la carne sembra essere collegata a un generale aumento dell’infiammazione e dello stress ossidativo.

Quali conclusioni se ne possono trarre?

Uno schema dietetico basato sul modello della Dieta mediterranea ha effetti anti-ossidanti e può rappresentare uno strumento efficace per prevenire/contrastare l’autoimmunità tiroidea. Un regime alimentare caratterizzato da ridotto apporto di proteine e grassi animali a favore di prodotti di origine vegetale, ricchi di polifenoli, grassi omega 3, vitamine e oligoelementi, ha effetti antinfiammatori, antiossidanti e immunomodulatori e può pertanto rappresentate uno stile di vita salutare a tutto tondo e una utile strategia di prevenzione/riduzione del rischio di malattie autoimmuni. Ovviamente, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati su un numero maggiore di soggetti e trovare la corretta combinazione di alimenti e nutrienti necessari per diminuire lo stress ossidativo e prevenire efficacemente l'infiammazione nei pazienti con tiroidite di Hashimoto, contrastando lo sviluppo e l’evoluzione della tireopatia autoimmune.

Nicola Miglino

 

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