Sono stati coinvolti 27 partecipanti sani, di età compresa tra i 45 e i 65 anni: nell’arco di 90 giorni, 13 hanno consumato, cinque volte al giorno, 28 g di Bacche di goji essiccate, mentre 14 un integratore di luteina e zeaxantina (6 e 4 mg, rispettivamente).
“Luteina e zeaxantina sono pigmenti che fungono da vere e proprie lenti protettive per la retina, filtrando la luce blu ed esercitando un’importante attività antiossidante”, sottolineano gli Autori.
Obiettivo della ricerca era valutare l’aumento di questi pigmenti nei due bracci a fine trattamento. I risultati hanno chiaramente mostrato un vantaggio dell’assunzione delle bacche rispetto all’integratore: il parametro di riferimento, la cosiddetta densità pigmentale ottica, è aumentata da 0,25 a 1,75 nel gruppo gogj mentre chi aveva ricevuto l’integratore non ha mostrato alcuna variazione.
“Come noto, maggiore è la quantità di luteina e zeaxantina nella retina, maggiore è la protezione che se ne riceve”, è il commento finale. “Le Bacche di goji sono il frutto di un arbusto spontaneo, il Lycium barbarum, note nella medicina cinese per le virtù protettive sulla salute degli occhi. Essiccate sono un ingrediente comune in Cina di zuppe e tisane, ma vengono anche impiegate a mo’ di spuntino. Contengono elevate quantità di luteina e zeaxantina, in forma altamente biodisponibile. Negli stadi intermedi di maculopatia, oggi si utilizzano integratori che contengono vitamine C, E, zinco, rame e luteina e zeaxantina, ma nessun intervento, a oggi, ha dimostrato di avere un impatto sulle prime fasi della malattia. Il nostro studio, pur su un numero limitato di partecipanti, mostra che il consumo regolare di Bacche di goji è in grado di migliorare l’assetto pigmentario della retina in soggetti sani, molto più che con integratori ad alte dosi. Il prossimo passo sarà quello di confermare queste evidenze in soggetti nelle prime fasi di malattia".
Nicola Miglino