Già dati precedenti segnalavano un possibile ruolo protettivo delle vitamine del gruppo B in caso di cefalea e così un gruppo di ricercatori cinesi ha preso in esame i dati di circa 13 mila partecipanti alla National health and nutrition examination survey (Nhanes) condotta in Usa dal 1999 al 2004.
Sono state analizzate e incrociate tra loro le informazioni relative ad abitudini alimentari e attacchi cefalalgici sulla base di diari e dichiarazioni spontanee, nell’arco di tre mesi.
Dopo correzione di potenziali fattori confondenti, l’esame finale delle evidenze ha suggerito un ruolo protettivo di una dieta ricca di tiamina che determinava una riduzione statisticamente significativa degli attacchi, al contrario, invece, di quanto osservato per la riboflavina, altra vitamina del gruppo B presa in esame. Il beneficio, peraltro, sembra maggiore nel sesso femminile.
A netto di alcuni limiti, sottolineati dagli stessi Autori, a partire dai dati che si basavano su autodichiarazioni, gli Autori mettono in evidenza il ruolo che la tiamina svolge nel regolare i livelli cerebrali di serotonina, coinvolta nell’eziopatogenesi dell’emicrania, piuttosto che l’importanza di una supplementazione in caso di carenza di calcio e magnesio.
Lo studio è di tipo osservazionale e la raccomandazione degli Autori, pur in presenza di evidenze statisticamente significative, è di approfondire, con ulteriori studi di intervento, il ruolo in quest’ambito della tiamina così come quello di altri cofattori vitaminici.
Nicola Miglino