Lo studio, controllato, randomizzato, in doppio cieco, a due gruppi paralleli, ha coinvolto 65 volontari over 65 di una struttura residenziale di Granada, divisi in due bracci: 33 nel gruppo attivo e 32 in quello di controllo. Il prodotto attivo conteneva estratto concentrato di cipolla (86 mg) standardizzato in composti organosulfurei derivati dalla propiina (10 mg per capsula), aglio in polvere (14 mg) e cellulosa microcristallina fino a 450 mg, mentre il prodotto placebo conteneva solo 450 mg di cellulosa microcristallina. Il trattamento, con monosomministrazione giornaliera, è stato seguito per 36 settimane. Endpoint primario: incidenza di malattie respiratorie di origine infettiva, principalmente malattie simil-influenzali, raffreddore e Covid-19.
Ogni 28 giorni venivano monitorati: tosse, febbre, congestione nasale, mal di gola, cefalea, dolore osseo, affaticamento, dolore toracico, difficoltà respiratorie, perdita dell'olfatto/gusto, nausea, diarrea, mancanza di appetito e insonnia. Inoltre, durante l'intervento sono stati tenuti sotto osservazione l'assunzione di farmaci e la comparsa di malattie concomitanti. La gravità degli eventi è stata analizzata contando il numero di sintomi manifestati da ciascun volontario e valutandone la durata.
Nel gruppo di trattamento si è registrato un’incidenza inferiore di sintomi rispetto ai controlli, con differenze statisticamente significative per tosse, dolore osseo, stanchezza, dispnea e inappetenza. La stessa gravità degli episodi è risulta significativamente inferiore nel gruppo attivo: numero di episodi e durata inferiori, rispettivamente, di 3,2 e 3,5 volte.
Le possibili spiegazioni, a giudizio degli Autori, risiedono in un possibile effetto sinergico. Da una parte, l’alliiina, composto sulforganico presente nell’aglio noto per le sue proprietà antinfiammatorie. Dall’altra, nella cipolla, i derivati della propiina, come tiosolfinati e tiosolfonati composti con interessanti attività antimicrobiche, antinfiammatorie o antitumorali.
“Sebbene non vi siano prove in letteratura sulla capacità della propiina di prevenire processi infettivi nell'uomo, molti studi preclinici supportano i nostri risultati”, concludono gli Autori. “Diversi studi con questi derivati sono stati condotti su animali da allevamento, dimostrando effetti protettivi contro le infezioni. Inoltre, questi composti hanno dimostrato di modulare il microbiota intestinale negli animali acquatici e terrestri, promuovendo lo sviluppo di batteri lattici a scapito dei batteri enteropatogeni, migliorando così l'immunità dell'ospite, mantenendo l'omeostasi intestinale e inibendo l'infiammazione”.
Nicola Miglino